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Presidenza Trump

Trump riapre la prigione di Alcatraz: “Ci metteremo i criminali più pericolosi”

Donald Trump ha detto di aver ordinato la riapertura del carcere di Alcatraz, la prigione-isola della Baia di San Francisco chiusa da oltre 60 anni. L’obiettivo sarebbe di usarla per detenere “i criminali più pericolosi”. Il presidente Usa non ha specificato a chi si riferisca, ma ha fatto un riferimento ai migranti deportati. E in un’intervista ha detto che “non sa” se deve rispettare la Costituzione.
A cura di Luca Pons
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"Ricostruire e aprire Alcatraz!". Questo è il messaggio che Donald Trump ha lanciato sul suo social di riferimento Truth. Nell'ennesimo annuncio che segue la linea ‘securitaria' estremista della sua amministrazione, il presidente degli Stati Uniti ha spiegato: "Per troppo tempo l'America è stata afflitta da criminali crudeli, violenti e recidivi, la feccia della società, che non porteranno mai altro che miseria e sofferenza". Per questo ha detto di aver dato direttive affinché la prigione-isola di Alcatraz che si trova nella Baia di San Francisco, chiusa nel 1963, venga allargata e riaperta.

Riaprire Alcatraz per "i criminali più pericolosi"

"Quando eravamo una nazione più seria, in tempi passati, non esitavamo a rinchiudere i criminali più pericolosi, e tenerli lontani da chiunque potessero ferire", ha continuato Trump. "È così che dovrebbe funzionare. Non tollereremo più criminali seriali che spargono sporcizia, massacri e caos nelle nostre strade".

L'ordine, stando a quanto ha detto il presidente, è andato all'Ufficio penitenziario, al Dipartimento di giustizia, all'Fbi e al Dipartimento per la sicurezza nazionale. L'obiettivo è "riaprire un'Alcatraz ricostruita e allargata in modo sostanziale", per "ospitare i criminali più spietati e violenti degli Stati Uniti".

"La riapertura di Alcatraz sarà un simbolo di diritto, ordine e giustizia", ha concluso il presidente in carica. Come detto, dopo l'annuncio bisognerà capire i tempi effettivi di questa operazione. Alcatraz fu attiva per soli 29 anni, e ora è chiusa da più di sessanta. Per di più, quando venne chiusa fu perché non era sostenibile a livello economico, dato che mantenerla aperta sull'isola costava quasi tre volte più di qualunque altra prigione federale. Oggi l'edificio è un museo.

L'attacco ai migranti e ai giudici che bloccano le deportazioni

Nonostante la retorica estremamente violenta nei confronti dei "criminali", Trump non ha specificato quali categorie dovrebbero essere detenute ad Alcatraz secondo lui. Certo è che la sua amministrazione nelle ultime settimane ha effettuato moltissime deportazioni di persone immigrate, spesso con accuse senza fondamento. Non si può escludere che l'intenzione del presidente sia di usare Alcatraz soprattutto per imprigionare persone straniere, anche se su questo non c'è ancora alcun tipo di indicazione ufficiale.

L'unico riferimento fatto da Trump è stato: "Non saremo più ostaggio di criminali, delinquenti e di giudici che hanno paura di fare il loro lavoro e permetterci di rimuovere criminali che sono entrati nel nostro Paese illegalmente".

Dall'inizio del suo mandato, quando le deportazioni hanno iniziato ad assumere tratti illegali (ad esempio perché non lasciavano alle persone colpite la possibilità di difendersi per via giudiziaria), più di un giudice è intervenuto a bloccare l'azione delle forze di polizia. E a fine aprile per la prima volta l'Fbi ha arrestato una giudice che si era opposta. Sembra possibile, dunque, che Trump parli di "non essere più ostaggio dei giudici" perché intende imprigionare ad Alcatraz le persone da deportare, o anche perché vorrebbe colpire direttamente i giudici. Resta da vedere quanto di questo piano verrà messo concretamente in atto.

Trump: "Devo rispettare la Costituzione? Non lo so"

Trump negli ultimi giorni ha parlato dei giudici anche in un'intervista a Nbc: alla giornalista che gli chiedeva se lui, in quanto presidente, non avesse il dovere di rispettare la Costituzione, ha detto: "Non lo so". Il contesto erano, anche in questo caso, la politica di deportazioni di massa.

Poche settimane fa il segretario di Stato Marco Rubio aveva ammesso che tutte le persone che si trovano negli Stati Uniti hanno diritto a un giusto processo, anche se non sono cittadini statunitensi. È uno dei principi contenuti nella Costituzione. Davanti alla stessa domanda, Trump ha risposto: "Non so…forse [la Costituzione] lo dice, ma allora dovremmo fare due o tre milioni di processi. Abbiamo migliaia di persone, che sono assassini, spacciatori, le persone peggiori della Terra. E io sono stato eletto per buttarli fuori da qui, e i tribunali mi stanno impedendo di farlo".

Un altro segno dell'insofferenza, mai nascosta, nei confronti del potere giudiziario. Così, quando la giornalista ha chiesto se in quanto presidente non avesse il dovere di rispettare la Costituzione,  Trump ha risposto: "Non lo so. Devo dire, di nuovo, che ho degli ottimi avvocati che lavorano per me, e che ovviamente seguiremo ciò che ha deciso la Corte suprema".

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