226 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Notizie sull'incriminazione di Donald Trump

“Trump mi ha violentata nel camerino di un negozio”, in aula l’accusa della scrittrice Jean Carroll

È stata ascoltata come testimone in aula la scrittrice Jean Carroll che ha accusato Donald Trump di averla violentata nel 1996. L’ex presidente è a processo per diffamazione e stupro.
A cura di Chiara Ammendola
226 CONDIVISIONI
Jean Carroll (a sinistra) e Donald Trump (a destra)
Jean Carroll (a sinistra) e Donald Trump (a destra)
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

È un racconto dettagliato quello che Jean Carroll ha fatto nell'aula del tribunale di New York dove si sta tenendo il processo che vede Donald Trump imputato per diffamazione e stupro. La scrittrice, oggi 79enne, è stata ascoltata come testimone e ha raccontato della violenza sessuale subita dall'ex presidente Usa nel 1996. Un dolore lungo 30 anni che le ha lasciato cicatrici mai rimarginate.

“È stata una sensazione orribile. Ha messo la mano dentro di me e girato il dito”, ha raccontato in una la donna che ha raggiunto il tribunale col viso coperto da grossi occhiali neri, ma senza mai sfuggire allo sguardo dei presenti. All'epoca dei fatti Carroll lavorava come giornalista per il magazine Elle; il pomeriggio in cui si consumò lo stupro aveva appuntamento con il tycoon nel grande magazzino Bergdorf Goodman.

Jean Carroll
Jean Carroll

I due, ha raccontato in aula, si erano conosciuti a una festa. Lui le avevo chiesto di consigliarle degli abiti in una seduta di shopping. E così era nato quello strano appuntamento: “Era un tipico pomeriggio newyorchese – ha spiegato Carroll in aula – pensavo che Trump fosse un abile narratore, un personaggio conosciuto e benvoluto a New York”. A un certo punto però lui l'avrebbe seguita nel camerino, aggredendola sessualmente.

“Io mi sentivo in colpa – le parole della scrittrice – quando ho scritto della violenza, lui ha negato. Ha mentito e ha distrutto la mia reputazione. Sono qui per riprendermi la mia vita”. Carroll ha anche spiegato perché non abbia mai denunciato l'ex presidente prima del 2019. “Mi vergognavo, pensavo fosse colpa mia”, ha detto con la voce strozzata dalle lacrime. L'esperienza terrificante "l'ha segnata per sempre" e non è mai più riuscita ad avere una relazione amorosa.

L'ex presidente Donald Trump alla Trump Tower di New York pronto per l’udienza
L'ex presidente Donald Trump alla Trump Tower di New York pronto per l’udienza

Poco prima dell'inizio del processo l'ex presidente è tornato ad inveire contro la scrittrice con un post sul suo social Truth, accusandola di mentire, di "essere un burattino nelle mani della politica" e uno strumento di una "caccia alle streghe nei suoi confronti". Cose che l'ex presidn

L'argomento della "ricerca della fama" è stato usato anche dall'avvocato del tycoon, Joe Tacopina, nelle sue argomentazioni iniziali. "Carroll è diventata una celebrità e si è goduta ogni momento", ha attaccato il legale che, nonostante le pressioni del giudice, non ha voluto chiarire se Trump comparirà come testimone. Se giudicato colpevole, il tycoon rischia soltanto una sanzione in denaro.

226 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views