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“Torturati a morte dai rapitori”: le ultime ore di Roman e Anna Novak, i coniugi russi uccisi a Dubai

I dettagli diffusi dagli investigatori russi che indagano sulla morte dei coniugi Roman e Anna Novak, scomparsi il 2 ottobre negli Emirati Arabi. La coppia sarebbe stata torturata a morte da rapitori che volevano accedere ai loro portafogli di criptovalute.
A cura di Eleonora Panseri
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Roman Novak insieme alla moglie Anna.
Roman Novak insieme alla moglie Anna.

Torturati a morte dai rapitori che volevano accedere ai loro portafogli di criptovalute. Sono gli ultimi, terribili dettagli rivelati dagli investigatori russi che indagano sulla morte dei coniugi Roman e Anna Novak, scomparsi il 2 ottobre scorso nella zona turistica di Hatta, non lontano da Dubai.

I due sono stati rapiti, uccisi e fatti a pezzi dopo essere stati attirati in una trappola da un gruppo di criminali che si spacciavano per potenziali investitori.

I cellulari della coppia erano stati rintracciati per l'ultima volta nei pressi delle montagne di Hajar, al confine con l'Oman, dove la polizia ha poi rinvenuto i resti, come riporta il Daily Mail.

I media russi hanno rivelato nuovi dettagli su quanto accaduto dopo il rapimento della coppia, affermando che i due sono stati torturati l'uno davanti all'altro mentre i loro rapitori cercavano di forzare l'accesso ai loro portafogli di criptovalute.

A quanto si apprende, quando i codici sono stati inseriti, i portafogli sarebbero risultati vuoti.

Dopo le torture e il duplice omicidio, gli assassini avrebbero quindi occultato i corpi in sacchi di plastica e utilizzato sostanze per accelerare la decomposizione e distruggere le tracce di Dna.

Le indagini erano immediatamente scattate dopo che i parenti dei coniugi avevano allertato la polizia di Dubai, riferendo che la coppia era scomparsa.

Roman Novak, che nel 2020 era stato condannato a 6 anni di carcere in Russia per truffa, si era trasferito negli Emirati Arabi Uniti dopo aver ottenuto la libertà vigilata.

Qui aveva lanciato un'app di criptovalute, Fintopio, grazie alla quale aveva raccolto oltre 300 milioni di sterline di investimenti prima di essere accusato di aver truffato i suoi finanziatori.

Si ritiene che questa fosse la somma che i rapitori stavano cercando di rubare.

Un membro del Comitato investigativo russo ha dichiarato: "Dalle indagini è emerso che gli assassini avevano dei complici che hanno partecipato all'organizzazione del rapimento. Hanno affittato auto e locali dove le due vittime sono state trattenute con la forza. Dopo l'omicidio, gli autori si sono sbarazzati dei coltelli e degli effetti personali delle vittime".

Tre cittadini russi sono stati arrestati a San Pietroburgo dopo essere tornati dagli Emirati Arabi Uniti: un ex agente di polizia Konstantin Shakht, e due ex combattenti rientrati dopo aver prestato servizio nel conflitto in Ucraina, Yury Sharypov e Vladimir Dalekin.

Sharypov e Dalekin si sono entrambi dichiarati colpevoli, mentre il primo nega tutte le accuse. Tutti e tre sono in custodia cautelare dal 28 dicembre, mentre le indagini proseguono sia in Russia che negli Emirati Arabi Uniti.

Le autorità russe affermano che potrebbero verificarsi altri arresti nel tentativo di identificare l'intera rete dietro al rapimento e al successivo omicidio di marito e moglie.

La coppia era stata accompagnata ad Hatta dal loro autista personale, prima di salire su un altro veicolo. Novak aveva quindi inviato un messaggio ai suoi contatti dicendo che era "bloccato sulle montagne al confine con l'Oman" e che aveva urgente bisogno di denaro. Gli investigatori hanno riferito che poco dopo la coppia è risultata irraggiungibile.

I loro telefoni sono stati poi rintracciati a Hatta, in Oman, e a Città del Capo, prima che il segnale si perdesse all'inizio del mese di ottobre. Chi indaga ritiene che i cellulari siano stati portati in diversi luoghi per complicare le indagini.

Novak si vantava spesso dei suoi legami con personaggi facoltosi, tra cui Pavel Durov, il miliardario proprietario dei Telegram. Legami che, tuttavia, risulterebbero fittizi. La coppia ostentava sui social una stile di vita molto lussuoso. Un elemento che potrebbe aver condotto marito e moglie nelle mani dei loro rapitori.

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