Tensione Mosca-Usa: beffa degli hacker russi, intrusione nella rete elettrica in Vermont

La tensione alle stelle per via dei presunti attacchi informatici tra Mosca e Washington, che in queste ore si stanno sfidando a distanza con una escalation di provvedimenti diplomatici che non si vedevano da tempo, sembra non sia servita affatto a interrompere gli attacchi hacker. Come riporta il quotidiano statunitense Washington Post citando dirigenti americani sotto anonimato, infatti, nelle scorse ore un nuovo cyber attacco di pirati informatici avrebbe preso di mira le infrastrutture statunitensi in una sorta di atto beffa dopo le sanzioni contro Mosca annunciate dalla Casa Bianca.
Nel dettaglio, secondo le fonti del giornale, gli hacker russi sono penetrati nei computer di una rete elettrica dello stato del Vermont compiendo azione di disturbo incuranti delle conseguenze. Le stesse fonti hanno rivelato che non ci sono stati danni o manomissioni critiche al sistema elettrico della zona spiegando però di non conoscere esattamente le intenzioni dei pirati informatici. In particolare un virus informatico è stato rintracciato in un laptop della rete.
Citando sempre dirigenti americani sotto anonimato, il quotidiano ha sottolineato che se il codice "non è stato utilizzato attivamente per interrompere le operazioni del fornitore, la penetrazione della rete nazionale è comunque importante perché rappresenta una potenzialmente grave vulnerabilità". Analoghi attacchi infatti erano stati tentati nel 2015 in Ucraina producendo importanti blackout. La scoperta dell'intrusione è stata possibile grazie alla condivisione dei codici associati alle operazioni degli hacker russi da parte delle autorità federali con le autorità locali dei singoli stati. Per gli Usa l'attacco quindi rientrerebbe nel più complessivo piano di hackeraggio russo denominato "Grizzly Steppe".