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Tensione altissima nello Yemen, gli Usa ritirano truppe e staff diplomatico

La minaccia del Fondamentalismo ha spinto gli Stati Uniti ad evacuare tutto il personale in Yemen, ormai sull’orlo della guerra civile, dopo il duplice attentato di venerdì. Nuova minaccia dell’Isis: “Ecco i 100 soldati americani da uccidere”
A cura di Biagio Chiariello
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Gli USA hanno evacuato il personale ancora presente nello Yemen, oltre ai circa 100 membri delle forze speciali, a seguito della crisi in cui è precipitato il Paese dopo il duplice attentato di venerdì rivendicato da Isis contro gli sciiti Houthi e costato la vita a 142 persone. La decisione è stata presa dal Dipartimento di Stato "A causa del deteriorarsi della sicurezza in Yemen il governo Usa ha temporaneamente spostato il proprio staff ancora presente nel Paese fuori dallo Yemen", ha spiegato il portavoce Jeff Rathke. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si riunirà nel pomeriggio (quando in Italia saranno le 20) per fare il punto sulla critica situazione in Yemen. Nello Yemen, dopo gli attentati di Sanaa, la situazione è davvero molto tesa. E' ormai scontro frontale tra miliziani sciiti filo-iraniani e le forze lealiste del discusso presidente Abed Rabbo Mansur Hadi, formalmente sostenuto da Stati Uniti e Arabia Saudita.

Isis: "Ecco i 100 soldati americani da uccidere"

L’attentato nello Yemen è stato rivendicato dallo Stato Islamico, che nel frattempo lancia una nuova minaccia, attraverso un appello "a tutti i fratelli residenti negli Usa", militanti o aspiranti jihadisti, perché uccidano 100 militari americani che hanno partecipato alla battaglia contro l’Isis. Una vera e propria "black list", con tanto di nomi, cognomi, foto e presunti indirizzi delle persone che vanno ammazzate, pubblicata dalla cosiddetta "Hacking Division" dell'Isis. Una notizia riportata dal New York Times e confermata dal Pentagono e dall'Fbi. L’obiettivo ora è  capire se la lista è frutto di dati "rubati" ai server del Dipartimento della Difesa oppure di un certosino lavoro di ricerca sul web, soprattutto sui social media.

USA, lotta all'Isis, spesi 8,5 milioni di dollari

Il Pentagono ha fatto un bilancio economico della lotta all’Isis, fornendo numeri e dettagli delle operazioni iniziate l’8 agosto 2014. Caccia e droni hanno colpito 5314 bersagli nel corso di 2893 attacchi: 1631 nel quadrante iracheno e 1262 in quello siriano. Solo gli aerei americani hanno effettuato 2,320 strikes ( 1151 in Iraq and 1169 in Siria) mentre sono stati schierati 2875 soldati nella battaglia contro i jihadisti fedeli al Califfato. Il Comando centrale americano ha indicato: 73 carri armati, 282 Humvees, 408 accampamenti o concentramenti di miliziani Isis, 736 edifici, 1000 posizioni di combattimento e 870 impianti petroliferi. Questi ultimi fondamentali per il finanziamento del movimento guidato dal Califfo. Quanto ai costi è stata stimata una spesa giornaliera di 8,5 milioni di dollari.

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