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Svolta per gli autisti Uber in Gran Bretagna: riconosciuto status di lavoratori non autonomi

In Gran Bretagna i lavoratori per Uber saranno riconosciuti come lavoratori non autonomi: questo permetterà loro di accedere a un fondo pensionistico, a ferie pagate e a una serie di tutele prima non previste. Sono da considerare dipendenti? Non esattamente: l’Inghilterra ha infatti 3 categorie di lavoratori. Gli autisti dell’app saranno riconosciuti come “lavoratori” e non più come “autonomi”. Potranno quindi accedere solo ad alcune tutele.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Una svolta per gli autisti di Uber dopo la sentenza della Corte Suprema del Regno Unito, che ha stabilito che coloro che lavorano per Uber sull'isola vanno considerati dipendenti. La compagnia garantirà ai suoi 70.000 autisti britannici lo status di lavoratori. Una prima volta mondiale per l'app di auto con conducenti. Non saranno più da considerare autonomi, ma veri e propri sottoposti contrattuali alla compagnia che dovrà regolarizzarli in quanto tali.

La sentenza della Corte Suprema

"Una giornata importante per i nostri autisti nel Regno Unito – ha affermato a proposito Jamie Heywood, manager di Uber per il nord e l'est Europa -. Ci auguriamo che gli operatori si uniscano a noi per migliorare la qualità del lavoro". Una svolta che, però, sta nelle mani proprio del colosso: con la sentenza della Corte Suprema, gli attivisti potrebbero impugnare il caso britannico per mettere pressione all'app per auto in tutto il mondo al fine di classificare gli autisti come dipendenti. In California Uber ha combattuto per ottenere lo status di liberi professionisti per gli autisti che prestano servizio per l'azienda. Nonostante questo, Uber aveva esteso l'assicurazione sanitaria agli autisti californiani, augurandosi che "il modello California possa diventare uno standard nazionale negli Stati Uniti".

Un modello che però non ha sortito successo tra i lavoratori, che per lungo tempo hanno richiesto maggiori tutele lavorative, quelle proprie di un dipendente. In Gran Bretagna, Uber ha il suo mercato europeo più forte: passeggeri quantificati per svariati milioni solo a Londra e una schiera di autisti disponibili. La corte nella sentenza di febbraio ha considerato diversi elementi per dimostrare un modello di lavoro dipendente. La società detta infatti le tariffe e i massimali di guadagno del personale e i contratti di collaborazione si basano su schemi standard non negoziati. I driver devono accettare un minimo di corse come in un turno di lavoro, altrimenti sono penalizzati. L'azienda può ammonirli in base a questo o licenziarli basandosi sui giudizi dei passeggeri

Le nuove tutele e il caso "dipendenti"

Uber dovrà dunque pagare le vacanze ai nuovi dipendenti in base al 12,07% dei guadagni, pagati ogni due settimane. Gli autisti saranno iscritti a uno schema pensionistico con i contributi da Uber che rappresentano il 3% dei guadagni di un autista. Il 19 febbraio la Corte Suprema aveva respinto il ricorso del colosso sullo status di lavoratori autonomi dei suoi autisti: secondo la giustizia britannica, non vi era una base fattuale per sostenere che Uber London agisse solo come agente per gli autisti. I lavoratori non possono addebitare più della tariffa stabilita dall'app, dunque è Uber a stabilire quanto ricevono gli autisti per ogni singola corsa. Impone inoltre i termini del contratto in base al quale gli autisti svolgono i loro servizi senza che possano contrattare sui termini. Tutti requisiti di un tipo di prestazione da dipendente, secondo la Corte Suprema. E il lavoro dipendente ha ovviamente una serie di vantaggi in termini di tutele che per coloro che guidano per Uber rappresentano una vera e propria vittoria in termini di qualità del lavoro.

Non proprio dipendenti

Un passo avanti che però non è proprio quello auspicato dalla Corte Suprema: i criteri per la dipendenza ci sono tutti, ma gli autisti di Uber saranno classificati solo come lavoratori. In Inghilterra esistono 3 tipologie: autonomo, dipendente e lavoratore. Settantamila autisti saranno lavoratori, con vantaggi in più come il salario minimo, ferie e contributi pensionistici, ma non vi è automaticamente lo status di dipendente. Il salario minimo sarà di 8,72 sterline all'ora che si conta dal momento in cui si accettano le richieste di viaggio sull'app. Le ferie saranno pagate con una cadenza quindicinale.

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