Striscia di Gaza, Israele bombarda. In pericolo anche 34 italiani

UPDATE delle 20.00: Gli Italiani stanno bene e presto verranno riportati al Cairo. Dalla capitale egiziana poi rientreranno in Italia.
Trentaquattro italiani nella Striscia di Gaza. Appartengono a una delegazione composta da attivisti, studiosi e giornalisti, tutti legati al sostegno della causa palestinese. Sono arrivati ieri pomeriggio dopo una settimana a dir poco travagliata, e stamattina si sono svegliati con le esplosioni dei bombardamenti. Partiti dall'Italia il 25 dicembre, sono stati costretti a rimanere al Cairo per 7 giorni malgrado da mesi avessero tutti i documenti necessari per varcare il valico di Rafah ed arrivare a Gaza. L'hanno raggiunta nell'ambito di una campagna internazionale per il Diritto al Ritorno dei profughi nelle loro case, dalle quali sono stati cacciati nel 1948. Il capo delegazione è Maurizio Musolino, giornalista e scrittore. Il programma della delegazione prevede incontri e visite a campi profughi e scuole, ma soprattutto la partecipazione alle commemorazioni per il massacro dell'Operazione Piombo Fuso, che nel gennaio del 2009 provocò la morte di 1.380 cittadini palestinesi, per lo più civili, in 22 giorni di bombardamenti incessanti con ordigni al fosforo bianco. I morti israeliani furono 13. Vittorio Arrigoni, attivista ucciso nell'aprile del 2011 proprio a Gaza, descrisse così il massacro sulle pagine del Manifesto:
"Avete presente Gaza? Ogni casa è arroccata sull’altra, ogni edificio è posato sull’altro, Gaza è il posto al mondo a più alta densità abitativa, per cui se bombardi a diecimila metri di altezza è inevitabile che compi una strage di civili. Ne sei cosciente, e colpevole, non si tratta di errore, di danni collaterali. Bombardando la centrale di polizia di Al Abbas, nel centro, è rimasta seriamente coinvolta nelle esplosioni la scuola elementare lì a fianco. Era la fine delle lezioni, i bambini erano già in strada, decine di grembiulini azzurri svolazzanti si sono macchiati di sangue. Bombardando la scuola di polizia Dair Al Balah, si sono registrati morti e feriti nel mercato lì vicino, il mercato centrale di Gaza. Abbiamo visto corpi di animali e di uomini mescolare il loro sangue in rivoli che scorrevano lungo l’asfalto. Una Guernica trasfigurata nella realtà".
Ebbene, da ieri sera i contatti con i 34 italiani risultano impossibili. Colpa della carenza di energia elettrica, che impedisce a molti di ricaricare i telefoni o collegarsi ad internet. Ma a complicare la situazione sono anche i bombardamenti israeliani, che proprio stamattina all'alba hanno bersagliato la Striscia. A renderlo noto è stata l'agenzia stampa Press Tv: "Aerei da guerra israeliani hanno effettuato una serie di attacchi nella Striscia di Gaza assediata. In un comunicato, l'esercito ha spiegato di aver preso di mira 4 siti nel centro e nel nord occupati dai terroristi". Ma Nena News, citando fonti palestinesi, ha rivelato che "i bombardamenti hanno invece colpito un terreno agricolo vicino al campo profughi di Al-Maghazi, la città di Beit Hanoun e un altro quartiere a Est della Striscia".
Il bombardamento su Gaza fa seguito a quello del 24 dicembre, che provocò la morte di una bambina di 4 anni e di un ragazzo, entrambi "danni collaterali". Altri raid sono seguiti nei giorni successivi. L'incolumità dei nostri 34 connazionali è a rischio?