Spari vicino alla Casa Bianca, colpiti due soldati della Guardia Nazionale: fermato un sospettato

Paura vicino alla Casa Bianca, negli Stati Uniti. Due membri della Guardia Nazionale sono stati colpiti in una sparatoria. La polizia metropolitana ha scritto su X di evitare l'area, ma tutto sarebbe sotto controllo. La Guardia Nazionale non ha per il momento commentato la vicenda e le circostanze della sparatoria non sono ancora chiare. In un primo momento il governatore del West Virginia Patrick Morrisey ha dato la notizie della morte dei soldati ma in un secondo post su X ha dichiarato che arrivano informazioni contrastanti sulle condizioni di salute dei militari. Si sa per certo che sarebbero un uomo e una donna.
Stando alle notizie giunte finora, ci sarebbe l'arresto di un sospettato. Subito sono intervenuti i soccorsi: purtroppo i due soldati della Guardia Nazionale colpiti dai proiettili sono apparsi fin da subito "in condizioni critiche". La terza persona ferita sarebbe l'arrestato, non è grave. Si trova in custodia dalla polizia.
Stando a una prima ricostruzione di quanto accaduto, i due soldati della Guardia Nazionale avrebbero aperto il fuoco contro l'aggressore prima di essere stati colpiti. Al momento però non è chiaro se i soldati sarebbero intervenuti per evitare una sparatoria verso altre persone o se fossero stati loro il bersaglio dei colpi. Sono in corso tutti gli accertamenti del caso. Sul posto ci sono anche gli agenti del Federal Bureau of Investigation (Fbi). Il direttore dell'agenzia, Kash Patel, in un post su X aveva scritto: "Preghiamo per le vittime, e vi aggiorneremo una volta che avremo più informazioni". Resta ancora sconosciuto il movente della sparatoria, lo afferma il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance.
Intanto subito è stato informato il presidente Usa Donald Trump. Lo ha dichiarato la portavoce Karoline Leavitt in un comunicato: "La Casa Bianca è a conoscenza della situazione e la sta monitorando attivamente". Precisando che il presidente si trova in Florida. Trump su Truth aveva scritto: "Anche l'animale che ha sparato ai due membri della Guardia Nazionale è gravemente ferito, ma in ogni caso pagherà un prezzo molto alto. Dio benedica la nostra Grande Guardia Nazionale e tutte le nostre forze armate e di polizia. Queste sono persone davvero fantastiche. Io, in qualità di Presidente degli Stati Uniti, e tutti coloro che sono associati all'Ufficio della Presidenza, sono con voi!".
A dare la notizia delle morte in ospedale dei due soldati era stato in un primo momento il governatore del West Virginia Patrick Morrisey: "È con profondo dolore che confermiamo che entrambi i membri della Guardia Nazionale del West Virginia, colpiti oggi a Washington sono deceduti a causa delle ferite riportate". E ha aggiunto: "Questi coraggiosi cittadini hanno perso la vita al servizio del loro Paese. Siamo in costante contatto con le autorità federali mentre le indagini proseguono. Tutto il nostro Stato è vicino al dolore delle loro famiglie, dei loro cari e della comunità della Guardia Nazionale. Il West Virginia non dimenticherà mai il loro servizio né il loro sacrificio, e chiederemo la piena responsabilità per questo atto orribile". In un secondo post su X il governatore però ha precisato che sulle condizioni dei due soldati arrivano "notizie contrastanti".
Pochi minuti dopo gli spari la Federal Aviation Administration (Faa) ha sospeso brevemente tutti i voli diretti al Ronald Reagan Washington National Airport. Un portavoce dell'agenzia ha dichiarato alla Cnn che la Faa ha effettivamente fermato le partenze per 19 minuti nell'area a causa dell'elicottero medevac (adibito al trasporto medico specializzato) collegato alla sparatoria. Poco dopo il traffico aereo è stato ripreso. Dopo la sparatoria il Pentagono ha deciso di schierare altri 500 soldati a Washington. Il Segretario alla Difesa Pete Hegseth precisa: "Questo non farà che rafforzare la nostra determinazione a garantire che Washington sia sicura e bella".
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