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Spagna, Irlanda, Slovenia e Malta si dicono pronte a riconoscere lo Stato palestinese

I leader dei quattro Paesi hanno diramato una dichiarazione congiunta dicendosi “pronti a riconoscere lo Stato palestinese”, e annunciando che lo faranno non appena “ciò che porterà un contributo positivo” alla situazione.
A cura di Davide Falcioni
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Spagna, Irlanda, Malta e Slovenia si impegnano a riconoscere lo stato di Palestina. Ad annunciarlo, nel corso di una riunione focalizzata sulla crisi in Medio Oriente a margine del Consiglio Ue, i primi ministri dei quattro Paesi, che hanno diramato una dichiarazione congiunta dicendosi "pronti a riconoscere lo Stato palestinese", e annunciando che lo faranno non appena "ciò che porterà un contributo positivo" alla situazione. Nel testo i quattro Paesi hanno chiesto "un immediato cessate il fuoco, che prevede il rilascio incondizionato degli ostaggi e un massiccio aumento degli aiuti a Gaza".

"Siamo d'accordo sul fatto che solo la soluzione dei due Stati può portare una pace durevole e stabile" nella regione, hanno aggiunto i quattro leader europei. "Abbiamo discusso insieme della nostra disponibilità a riconoscere la Palestina e abbiamo detto che lo faremo quando potrà dare un contributo positivo e le circostanze saranno opportune". Il documento reca la firma di Leo Varadkar (Irlanda), Robert Abela (Malta), Robert Golob (Slovenia) e Pedro Sánchez (Spagna).

Attualmente 9 dei 27 Paesi membri dell'UE riconoscono il diritto dei palestinesi a uno Stato secondo i confini del 1967, che comprendono la Cisgiordania, la Striscia di Gaza e Gerusalemme Est. Sebbene l’Unione Europea sostenga la cosiddetta soluzione dei due Stati e sia il principale donatore di aiuti ai palestinesi, non ha ancora mai votato all’unanimità il riconoscimento di uno Stato palestinese.

Dallo scoppio della guerra a Gaza, sia l'Irlanda che la Spagna hanno ripetutamente espresso la disponibilità a riconoscere la Palestina e hanno guidato gli sforzi per inasprire la posizione dell'UE nei confronti di Israele in risposta all'eccessiva perdita di vite umane a Gaza. Ieri, con una svolta decisiva, i 27 leader dell'UE hanno chiesto all'unanimità un cessate il fuoco a Gaza per la prima volta dall'inizio dell'offensiva israeliana nella Striscia.

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