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Covid 19

Seconda ondata di Coronavirus, mezza Europa torna in lockdown: l’elenco dei Paesi che richiudono

Dopo il record di contagi che si sta registrando negli ultimi giorni, preoccupa in Europa la seconda ondata di Coronavirus. Numerosi paesi sono tornati in lockdown: l’Irlanda è il primo a reintrodurre il blocco totale insieme al Galles, mentre altre restrizioni, tra coprifuoco e confinamenti parziali, sono tornate in Francia, Austria, Polonia. Per l’Oms la causa di questa situazione è da ricercarsi negli “errori sulla quarantena dei contatti dei positivi”.
A cura di Ida Artiaco
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La seconda ondata della pandemia da Coronavirus travolge l'Europa. In tutti i paesi si sta registrando una impennata di nuovi casi, con cifre record mai raggiunte neppure all'inizio dell'emergenza tra marzo e aprile scorsi. E mentre la Francia si conferma l'epicentro della risalita della curva del contagio nel Vecchio Continente, molti governi, da quello irlandese a quello gallese, passando per quello polacco e e quello austriaco, stanno decidendo di ricorrere a nuovi lockdown, locali o nazionali, per arrestare la trasmissione di Sars-CoV-2. Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità l'incremento esponenziale delle infezioni è dovuto a errori sulla quarantena, soprattutto dei contatti dei positivi, la quale non sarebbe stata osservata per un periodo adeguato come ha dichiarato il direttore per le emergenza dell'Oms Mike Ryan. "Non è accaduto ovunque e in modo sistematico ma sono convinto che sia la principale ragione per la quale stiamo vedendo dei numeri così alti", ha aggiunto, precisando che nella metà dei 48 paesi dell'area Europa che fanno parte dell'Agenzia dell'Onu i casi di Covid-19 sono aumentati del 50%. Ecco, di seguito, i paesi che hanno deciso di richiudere come misura estrema per fermare l'emergenza.

Irlanda

L'Irlanda è il primo paese europeo a ripristinare un lockdown totale e nazionale, simile a quello della scorsa primavera. Per le prossime sei settimane, solo le scuole e le attività essenziali resteranno aperte, il resto chiuderà. Il primo ministro, Micheal Martin, ha emesso una direttiva nazionale di "restare a casa", come ha annunciato in un discorso trasmesso in tv nelle scorse ore. Le nuove misure, che entreranno in vigore dalla mezzanotte di mercoledì 21 ottobre, includono dunque la chiusura di tutte le attività commerciali e limitano le attività di bar e ristorazione. Ai cittadini sarà permesso di fare esercizio fisico solo entro cinque chilometri (tre miglia) dalla loro residenza.

Galles

Anche il Galles entrerà in lockdown da venerdì fino al 9 novembre nel tentativo di frenare l'epidemia da Coronavirus, che nell'ultima settimana ha fatto circa 10mila casi. È quanto ha annunciato il primo ministro gallese, Mark Drakefors, in una conferenza stampa, introducendo le misure più severe di tutto il Regno Unito. A partire dalle 18 ora locale di venerdì, sarà chiesto agli oltre 3 milioni di cittadini di rimanere a casa, mentre i negozi non essenziali saranno chiusi. Saranno chiusi anche i luoghi di culto tranne che per funerali o cerimonie nuziali. Le strutture per l’infanzia rimarranno aperte, insieme alla riapertura delle scuole primarie e specialistiche dopo la pausa di metà semestre. Sarà vietato incontrarsi all’interno o all’esterno con persone al di fuori del proprio nucleo familiare, ad eccezione di coloro che vivono da soli. Senza le misure, ha aggiunto Drakefors, il sistema sanitario nazionale non sarà in grado di far fronte all’emergenza con la conseguenza di un numero maggiore di vittime.

Germania

In Germania è stato deciso il primo lockdown parziale e locale della seconda ondata di Coronavirus. A partire da oggi la misura entra in vigore nel distretto di Bertechsgardener Land in Baviera, a due passi dalla frontiera con l'Austria. Dalle 14 si può uscire dalla propria abitazione solo per necessità urgenti, le scuole, gli asili, i ristoranti e le strutture per il tempo libero chiudono i battenti, tutti gli eventi pubblici vengono sospesi. Il provvedimento rimane in vigore per 14 giorni.

Spagna

In Spagna, dopo la regione di Madrid, il governo della regione settentrionale della Navarra ha annunciato due settimane di lockdown, a partire da mercoledì 21 ottobre, per contenere l'epidemia. Il numero di casi per 100mila abitanti in tutto il Paese è di 312,2, cifra che s'impenna a 945,4 in Navarra. Nei prossimi 15 giorni le persone potranno entrare e uscire dalla regione solo per lavoro, studi universitari, per occuparsi dei parenti o per le emergenze. Bar, caffé e ristoranti saranno chiusi. I negozi rimarranno aperti ma dovranno operare al 40% della capacità e chiudere entro le 21.

Francia

Non un vero e proprio lockdown ma in molte città francesi, tra cui Parigi, è scattato il coprifuoco notturno per frenare la diffusione del contagio. Per quattro settimane nelle regioni di Parigi (Ile-de-France), Marsiglia, Lille, Grenoble, Lione, Tolosa, Rouen, Aix-en-Provence e Saint-Etienne è previsto il divieto di uscire dalle 21 alle 6 del mattino, come aveva annunciato qualche giorno fa in diretta tv il presidente francese Emmanuel Macron. In quella fascia oraria dunque non sarà possibile né uscire né visitare o ricevere amici. Chi violerà il coprifuoco riceverà una multa di 135 euro la prima volta, più di mille dalla seconda in poi. Il coprifuoco, secondo quanto stabilito dal governo, è prorogabile fino al primo dicembre se si rivelerà necessario dopo una verifica al termine del periodo previsto di un mese. Al momento, ha detto il presidente, non sono previste restrizioni ai viaggi tra le regioni e le città francesi e neppure agli spostamenti con i mezzi pubblici di trasporto.

Slovenia

Sale la paura del contagio anche in Slovenia: secondo il sito di tracciamento Sledilnik covid-19, il numero di infetti ogni 100.000 persone è salito a 368 nelle ultime due settimane, mentre i pazienti ricoverati nelle unità di terapia intensiva, attualmente 56, sono aumentati più del doppio rispetto a una settimana fa. Secondo i dati del ministero della Salute, attualmente negli ospedali sono disponibili 100 posti letto in terapia intensiva, con la possibilità di ampliare la capacità ricettiva fino a 136. Dall'inizio della prima ondata di epidemia Covid-19 nel paese sono stati eseguiti 293.769 test. Pertanto, è stato disposto il coprifuoco notturno dalle 21 alle 6 del mattino a partire dal 20 ottobre. A ciò si aggiunga la limitazione delle riunioni non più a 10 persone, ma solamente a 6.

Austria

Lockdown locali in Austria, che era stata in parte risparmiata dallo tsunami della prima ondata di Covid-19. Nel Land di Salisburgo l'intero comune di Kuchl è stato messo in quarantena, da cui non si può entrare nè uscire. Qui tutte le attività commerciali resteranno chiuse, ad eccezione di quelle essenziali, così come chiusi saranno alberghi e ristoranti. In tutto il Land viene introdotto l'obbligo di registrazione per i ristoranti, una misura che lo Stato ha rifiutato poche settimane fa per motivi di protezione dei dati. Il coprifuoco alle 22 rimane, ad eccezione che per gli ospiti del settore alberghiero.

Polonia

Mentre la Polonia si accinge a costruire il suo primo ospedale da campo a Varsavia in seguito all'impennata di casa di Coronavirus, sono scattati lockdown parziali il 17 ottobre in alcune città definite "zone rosse" in cui è più alta l'incidenza delle nuove infezioni, tra cui proprio la Capitale. Tutte le scuole secondarie in quelle zone saranno chiuse e gli studenti passeranno alla didattica a distanza. I ristoranti chiuderanno alle 21, i matrimoni saranno vietati e ci saranno limiti più severi al numero di persone ammesse nei negozi, sui mezzi pubblici e nei servizi religiosi.

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