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Guerra in Ucraina

Salvi i reattori nella centrale di Zaporizhzhia secondo Aiea. “Pronti a cercare accordo a Chernobyl”

Nessun reattore sarebbe stato colpito nell’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande in Europa. L’offensiva russa che ha coinvolto il sito nucleare, però, preoccupa l’Europa. Il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Nucleare, Rafael Mariano Grossi, ha fatto sapere di essere pronto a raggiungere Chernobyl per cercare un accordo sulla sicurezza con Ucraina e Russia.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Nessuno dei reattori di Zaporizhzhia sarebbe stato colpito nell'attacco alla città ucraina di Energodar. Lo ha detto il direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Nucleare, Rafael Mariano Grossi. Nelle prime ore di venerdì, la Russia ha attaccato il sito della centrale nucleare: l'incendio esploso in seguito avrebbe coinvolto solo edifici secondari. La centrale nucleare è la nona al mondo per grandezza, mentre in Europa è la più grande mai costruita. Il sito è stato eretto tra il 1984 e il 1995 ed è provvisto di sei reattori capaci di produrre un quinto di tutta l'elettricità dell'Ucraina. Si trova a 200 km circa dalla regione del Donbass e a 550 km dalla capitale Kiev.

Secondo quanto affermato da Grossi dell'Aiea in conferenza stampa, due persone sono rimaste ferite nell'attacco alla centrale nucleare. "Non si tratta di operatori o di tecnici della centrale – ha spiegato -. Sono operatori del personale di sicurezza". Scongiurato un incidente nucleare che avrebbe potuto avere la stessa portata di Chernobyl. Secondo il presidente ucraino Zelensky, un incidente a Zaporizhzhia avrebbe causato danni 6 volte più gravi di quelli provocati dall'ex centrale. "Abbiamo vissuto una notte che avrebbe potuto fermare la Storia dell'Ucraina e dell'Europa", ha detto.

L'assedio alla centrale nucleare più grande in Europa preoccupa l'Unione. "Non c'è stato rilascio di materiale radioattivo – ha sottolineato Grossi, riferendo quanto accaduto durante la notte -. Ma la situazione continua ad essere estremamente tesa a causa delle circostanze. Due persone sono state ferite. Per il momento, di tutte le unità della centrale, una sola sta operando al 60% delle sue capacità. L'attività è quindi ripresa in maniera limitata, ma se vogliamo garantire la sicurezza non possono esserci compromessi. I lavoratori devono poter operare liberamente e il livello di radiazioni deve essere monitorato sempre. Fortunatamente questa notte non vi è stato alcun rilascio da parte delle centrali".

Il direttore generale dell'Aiea ha fatto sapere di essere pronto a recarsi a Chernobyl dopo l'attacco verificatosi questa notte a Zaporizhzhia. Scopo del viaggio, quello di raggiungere la federazione russa e quella ucraina per controllare l'integrità degli impianti nucleari e assicurare che tutte le parti concordino sulla sicurezza dei siti nucleari. "Ho chiesto alla Federazione russa e a quella Ucraina di raggiungere Chernobyl, indicando la mia disponibilità a viaggiare verso il sito il prima possibile per evitare che i pilastri cruciali siano compromessi".

L'attacco di Zaporizhzhia rappresenta una violazione del principio di integrità fisica della centrale nucleare. "Vorrei trovare un accordo con le due parti per un impegno a non compromettere i principi base dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Nucleare. Sappiamo tutti che viste le circostanze le trattative non saranno facili, ma al tempo stesso non è impossibile. Se dobbiamo estendere la nostra assistenza, dobbiamo essere lì sul posto e il primo che deve farlo è il capo dell'Aiea. Questa iniziativa non ha a che fare con gli aspetti politici di questa crisi perché non è il mio mandato, non sono il Consiglio di sicurezza dell'Onu e non sono un mediatore. Parliamo di un quadro sotto l'egida dell'Aiea per raggiungere un impegno utile a salvaguardare i siti nucleari.

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