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Guerra in Ucraina

Sabotaggio Nord Stream, nuove accuse a Mosca: “Nave russa vicino ai gasdotti prima dell’esplosione”

Nuove indagini sulle esplosioni verificatisi lo scorso settembre ai gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico: un nuovo documentario mostrerebbe una nave russa sul luogo dell’incidente pochi giorni prima che si verificasse. Nessuna prova conclusiva, sottolinea la BBC, ma ulteriori interrogativi sul coinvolgimento della Russia.
A cura di Ida Artiaco
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Non si fermano le indagini internazionali per capire cosa sia successo ai gasdotti Nord Stream: lo scorso settembre una serie di esplosioni ai gasdotti hanno causato delle enormi fughe di gas sottomarino, e hanno danneggiato tre su quattro rami dei gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, all'epoca non funzionanti e costruiti per trasportare il gas naturale dalla Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico, con una capacità complessiva di oltre 100 miliardi di metri cubi all’anno.

Subito dopo le esplosioni, alcuni in Occidente avevano puntato il dito contro la Russia, mentre Mosca a sua volta aveva dato la colpa dell'incidente ai paesi occidentali, incluso il Regno Unito. Più di recente, come aveva riferito il New York Times, c'erano state segnalazioni secondo cui l'intelligence Usa indicava il coinvolgimento di agenti filo-ucraini, sebbene non lo stesso governo ucraino.

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Questa volta, come riporta la BBC, un nuovo documentario investigativo indicherebbe il diretto coinvolgimento di Mosca: il programma, accompagnato dal podcast in lingua inglese, Cold Front, mostrerebbe una nave russa in grado di eseguire operazioni subacquee vicino al luogo dove in seguito si sono verificate le esplosioni, di cui rimane ancora ignota la causa. Secondo quanto riferito, la nave è stata localizzata utilizzando comunicazioni della marina russa intercettate.

Il che conferma in parte quanto reso noto nei giorni scorsi dal Comando della difesa danese al giornale Information, secondo cui una loro nave pattuglia aveva scattato 26 foto di un'imbarcazione SS-750 russa a est dell'isola di Bornholm, in Danimarca, il 22 settembre, quattro giorni prima delle esplosioni.

In particolare, il documentario fa riferimento alla nave russa Sibiryakov, in grado sia di sorvegliare e mappare sott'acqua, che di lanciare un piccolo veicolo sottomarino. Non solo. Si fa riferimento anche ad un rimorchiatore, SB-123, e ad una terza nave della flotta russa che i media non sono stati in grado di identificare. Si pensa che queste siano rimaste nelle vicinanze del luogo dell'esplosione per diverse ore e, in un caso, per quasi un giorno intero.

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Il rimorchiatore navale SB-123 sarebbe arrivato appena cinque giorni prima delle esplosioni di settembre, mentre le altre due sarebbero arrivate a giugno. La comunicazione radio suggerisce che sia rimasto lì per tutta la sera e la notte prima di salpare verso la Russia. Il documentario non dice che ci sono prove conclusive che ci sia davvero la Russia dietro le esplosioni, la quale ha sempre negato il suo coinvolgimento. Ma solleva ulteriori interrogativi sulla natura insolita dell'attività.

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