Russia, niente patente a chi si strappa i capelli, gioca d’azzardo o è bisessuale

Una buona dose di dilettantismo applicata a legge e medicina ed ecco che la frittata è stata servita. Il governo russo ha affrontato così, con leggerezza, il problema degli incidenti stradali. Sulla strada perdono la vita 30.000 persone circa ogni anno, valori simili a quelli degli Stati Uniti su una popolazione che però ne è la metà. La legge chiamata a contrastare questo fenomeno risulta essere un mix di ovvietà e semplificazioni imbarazzante.
Da un lato si precisa chi è cieco da entrambi gli occhi non può guidare: una precisazione che non aggiunge nulla a quanto già stabilito dalla legge. Dall'altro lato si usa un testo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che avrebbe il solo obiettivo di identificare e classificare orientativamente alcune patologie, per dire a chi è interdetta la guida di veicoli. E' così che, facendo riferimento a stati "cronici e prolungati con manifestazioni gravi stabili", si vieta la patente a soggetti che, come alcuni schizofrenici, assumono quantità di farmaci che compromettono la capacità di guida. Ma non solo, perché vengono compresi anche coloro che somatizzano l'ansia o che sono affetti da tricotillomania, ossia l'impulso ossessivo-compulsivo di strapparsi i capelli.
Non finisce qui. Facendo sempre riferimento al testo dell'Oms, non potranno guidare coloro che sono affetti da "alterazioni dell’individuo e del comportamento in età matura". Definizione generica che, nel suo contesto, ha un senso ma che, usato in un testo di legge, finisce di fatto per vietare la patente di guida a giocatori d'azzardo, piromani, transessuali, bisessuali, esibizionismi e tanto altro ancora. Di fatto la legge dà piena libertà di interpretazione al giudice, mentre chi in politica gioca al pericoloso gioco al rilancio e al sostegno al partito, come il deputato di San Pietroburgo Vitalij Milonov, già stigmatizza: "medici e sessuologi che si oppongono alle nuove misure sono loro stessi dei perversi".