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Guerra in Ucraina

Russia, il direttore dell’AIEA sarà alla centrale nucleare di Kursk: “Situazione grave, stop attacchi”

Raphael Grossi, direttore dell’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Energia Atomica, ha dichiarato che guiderà personalmente la missione ispettiva all’impianto nucleare russo di Kursk “data la gravità della situazione”.
A cura di Davide Falcioni
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Mentre prosegue l'offensiva ucraina nella regione russa di Kursk aumentano i timori intorno alla centrale nucleare di Kurcatov, posta lungo la strada che conduce al capoluogo dell'oblast. Il leader russo Vladimir Putin nei giorni scorsi ha accusato Kiev di "aver provato a bombardare" il sito, ma i timori di un attacco sono condivisi anche dall'AIEA, l'Agenzia delle Nazioni Unite per l'Energia Atomica. Non a caso oggi il suo direttore, Raphael Grossi, ha dichiarato che guiderà personalmente la missione ispettiva all'impianto "data la gravità della situazione".

"Da quando sono aumentati i livelli di attività militare nelle vicinanze" dell'impianto nucleare di Kursk – spiega Grossi – "ho seguito da vicino gli sviluppi sul campo, in particolare per quanto riguarda l'impianto". Il direttore dell'AIEA ha chiarito che gli ispettori saranno presenti e che, affinché possano operare, sarà necessario che il sito non venga bombardato. Questo perché "la comunità internazionale avrà bisogno di una valutazione indipendente della sicurezza e della protezione" dell'impianto nucleare. "L'unico modo in cui l'AIEA può convalidare le informazioni è quello di avere l'opportunità di valutare in modo indipendente cosa sta accadendo".

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"Ribadisco – ha aggiunto Grossi – che la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari non devono, in nessun caso, essere messe a repentaglio. Questa  situazione è in evoluzione ed è fondamentale che quando arriverò all'impianto domani veda in prima persona la cosa sta accadendo e discuta le modalità per ulteriori attività che potrebbero essere necessarie per valutare le condizioni di sicurezza e protezione nucleare del KNPP".

Il direttore dell'AIEA ha chiesto che vengano rispettati i sette pilastri per la sicurezza nucleare:

  • L’integrità fisica degli impianti — che si tratti di reattori, bacini di combustibile o depositi di rifiuti radioattivi;
  • Tutti i sistemi e le apparecchiature di sicurezza e protezione devono essere sempre perfettamente funzionanti;
  • Il personale operativo deve essere in grado di adempiere ai propri doveri di sicurezza e protezione e avere la capacità di prendere decisioni libere da pressioni indebite;
  • Deve esserci un’alimentazione elettrica sicura dalla rete esterna per tutti i siti nucleari;
  • Devono esserci catene logistiche di approvvigionamento e trasporti ininterrotti da e per i siti;
  • Devono esserci efficaci sistemi di monitoraggio delle radiazioni in loco e fuori sede e misure di preparazione e risposta alle emergenze;
  • Devono esserci comunicazioni affidabili con l’autorità di regolamentazione e altri soggetti.

Costruito dall'Urss nel 1971, il sito di Kursk conta attualmente due unità in funzione. Secondo il fisico Dimiti Gorchacov, la centrale è più vulnerabile rispetto a quella di Zaporizhzhia per la mancanza di strutture di contenimento in cemento sopra il reattore. "Sarebbe sufficiente un razzo o un colpo di artiglieria per fare gravi danni". Inoltre il fisico indica la fragilità dei reattori Rbmk che funzionano ad acqua bollente a circuito chiuso. Ciò vuol dire che anche senza un attacco diretto al reattore, la depressurizzazione e il danneggiamento della sala macchine potrebbero portare al rilascio di radiazioni all'esterno.

La Polonia: "La Russia ha violato il nostro spazio aereo"

Intanto l'esercito di Varsavia ha denunciato che lo spazio aereo polacco è stato violato durante l'attacco russo di questa mattina contro l'Ucraina, probabilmente da un drone. Lo ha dichiarato il comandante operativo delle forze armate, il generale Maciej Klisz, citato da Polsat News. Le ricerche del drone sono in corso. "Durante il massiccio attacco al territorio ucraino, probabilmente abbiamo avuto un oggetto volante in territorio polacco", ha detto Klisz, spiegando che "l'oggetto è stato radiolocalizzato da almeno tre stazioni radar. Avevo il pieno controllo dell'oggetto, ero pronto ad abbatterlo".

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