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Covid 19

Record di casi Covid in Africa, mai così tanti da inizio pandemia: accelera la variante Delta

In Africa è in aumento il numero dei nuovi casi mentre si mantiene basso quello delle vaccinazioni. Nell’ultima settimana, tra il 28 giugno e il 4 luglio, è stato registrato un numero record di contagi nel Continente, con 36mila infezioni. Preoccupa la variante Delta, mentre frenano le vaccinazioni.
A cura di Ida Artiaco
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La pandemia di Covid-19 spaventa l'Africa, dove è in aumento il numero dei nuovi casi mentre si mantiene basso quello delle vaccinazioni. Nell'ultima settimana, tra il 28 giugno e il 4 luglio, è stato registrato un numero record di contagi nel Continente, con 36mila infezioni al giorno, il dato più alto dall'inizio dell'emergenza sanitaria, considerando anche la difficoltà di fare test, per cui le cifre non ufficiali potrebbero essere molto più alte. Già nei giorni scorsi l'Oms aveva lanciato l'allarme sulla variante Delta e sugli effetti nei Paesi africani, parlando di una "terza ondata aggressiva" di casi e decessi, che pure hanno fatto segnare un +15%.

La maggior parte dei contagi, che continuano ad aumentare da circa sei settimane, si registrano in Sudafrica, Tunisia e Zimbabwe, mentre soltanto l'1,2% della popolazione è completamente vaccinata, secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della Sanità. "La velocità e la portata della terza ondata africana non hanno precedenti", aveva sottolineato Matshidiso Moeti, direttore regionale dell'Oms per l'Africa.

All'origine della maggior parte dei focolai c'è per l'appunto la variante Delta, che secondo gli ultimi studi sarebbe fino al 60% più contagiosa rispetto alle altre mutazioni finora conosciute: il nuovo ceppo virale, individuato in India per la prima volta qualche mese fa, è stato segnalato in 16 paesi africani e rappresenta il 97% dei casi in Uganda e il 79% di quelli nella Repubblica Democratica del Congo. "I nostri ospedali sono sopraffatti, gli obitori traboccano, molti politici e professori universitari sono stati infettati dal virus e molti sono morti", ha detto Jean-Jacques Muyembe, capo dell'Istituto nazionale di ricerca biomedica (INRB). Rispetto al picco della prima ondata, un anno fa, la domanda di ossigeno in Africa è oggi superiore del 50%. Ma la situazione più difficile resta in Sudafrica dove ieri è stato registrato per il secondo giorno consecutivo il record di 26mila casi in 24 ore. Ed anche al Nord le cose non vanno meglio: a Tunisi, vista la grave situazione sanitaria legata al covid, la Commissione regionale di prevenzione delle catastrofi ha annunciato l'imposizione della misura del lockdown generale durante i fine settimana, a partire dal prossimo sabato 10 luglio nella grande area urbana della Grand Tunisi, che comprende i governatorati di Tunisi, Ariana, Ben Arous, e Manouba, e conta oltre 2,6 milioni di abitanti La misura sarà valida per due settimane e rinnovabile.

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