Ragazzini ebrei espulsi da volo Vueling a Valencia ed educatrice ammanettata, bufera in Spagna: cosa sappiamo

Il caso del gruppo di circa 50 minorenni francesi ebrei fatto scendere da un volo Vueling da Valencia a Parigi: per i genitori e il governo israeliano si è trattato un grave episodio di “antisemitismo”, mentre la compagnia aerea respinge tutte le accuse: “Agito contro un comportamento che impediva l’integrità del volo e la sicurezza dei passeggeri”.
A cura di Ida Artiaco
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Screen da video.
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Vueling nella bufera. La compagnia aerea low cost spagnola è finita al centro delle polemiche dopo essere stata accusata di antisemitismo. Il caso sta facendo il giro dei media di tutto il mondo: mercoledì scorso, mentre mancavano pochi minuti al decollo del volo V8166 da Valencia a Parigi, il comandante ha chiamato la polizia per far scendere dal velivolo un gruppo di ragazzini francesi, minorenni di età compresa tra i 10 e i 15 anni, di ritorno da un campo estivo di due settimane insieme ai loro accompagnatori, organizzato da un’associazione ebraica francese chiamata Club Kineret.

Il motivo? Cominciamo col dire che ci sono versioni contrastanti. Il gruppo stava cantando in ebraico e il comandante ha chiesto l'intervento della polizia: almeno è questa la ricostruzione del governo israeliano che ha bollato l'incidente come "un grave episodio antisemita". Secondo la compagnia aerea, invece, che ha diffuso un comunicato a riguardo, i ragazzini "hanno interrotto la dimostrazione obbligatoria di sicurezza, ignorando ripetutamente le istruzioni del personale di cabina, nonostante i numerosi richiami, la condotta inappropriata è andata avanti, per cui sono stati attivati i protocolli di sicurezza".

Sui social è anche circolato un video in cui si vede una delle responsabili del gruppo, una 21enne, mentre viene bloccata a terra in modo energico dagli agenti ed ammanettata, oltre ad una foto che ritrarrebbe la cabina di pilotaggio del velivolo con una bandiera palestinese, ma la sua autenticità non è stata confermata. Vueling da parte sua ha respinto tutte le accuse: "Neghiamo categoricamente qualsiasi ricostruzione che colleghi la decisione del nostro equipaggio all'espressione religiosa dei passeggeri coinvolti, che rispettiamo pienamente. La compagnia ha agito esclusivamente contro un comportamento che impediva l'integrità del volo e la sicurezza dei passeggeri". Dunque, "nonostante i molteplici avvertimenti, il comportamento inappropriato è persistito, costringendo l'immediata attivazione dei protocolli di sicurezza stabiliti", si legge nel comunicato, così l'equipaggio, in conformità con le procedure, ha richiesto l'intervento della Guardia Civil.

La polizia spagnola dal canto suo ha confermato l'episodio, spiegando che la comitiva stava creando confusione a bordo dell'aereo e che il pilota è uscito dalla cabina per verificare la situazione. Dopo vari richiami all'ordine, finiti nel vuoto, avrebbe deciso di farli sbarcare. Uno degli accompagnatori è stato fermato e poi rilasciato poco dopo. I ragazzini sono intanto rientrati in Francia su voli diversi e le famiglie promettono battaglia: vogliono denunciare la compagnia spagnola e portarla in tribunale. "Presenteremo una denuncia per violenza fisica e psicologica e discriminazione basata sulla religione", ha spiegato l'avvocato dell'associazione, Julie Jacob.

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