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Colombia, giallo sulla sorte dei 4 bimbi dispersi nella Foresta Amazzonica dopo un incidente aereo

Dopo l’iniziale annuncio del ritrovamento, il Presidente colombiano è stato costretto a fare un passo indietro. I soccorritori hanno trovato le tracce dei piccoli ma ancora non sono riusciti a trovarli e a stabilire un contatto con loro.
A cura di Davide Falcioni
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“Sono stati trovati, una gioia per il Paese”, l’annuncio del ritrovamento dei 4 bambini di 13, 9, 4 anni e 11 mesi dispersi nella Foresta Amazzonica, 17 giorni dopo un terribile incidente aereo in cui sono morti la madre e altri adulti, aveva suscitato grande felicità in tutta la Colombia e nel mondo ma col passare delle ore il caso è diventato un vero e proprio giallo. Il Presidente colombiano Gustavo Petro che aveva dato la notizia, infatti, ha cancellato il tweet scusandosi per quanto affermato in precedenza dopo che le stesse forze armate colombiane hanno affermato di non essere ancora riuscite a prendere contatto con i bambini.

Dopo l’iniziale annuncio, infatti, nessuno ha confermato il ritrovamento e il Presidente è stato costretto a fare un passo indietro. “Ho deciso di eliminare il tweet perché le informazioni fornite dall'Istituo per la famiglia non possono essere confermate. Mi dispiace per quello che è successo. Le Forze Militari e le comunità indigene continueranno nella loro instancabile ricerca per dare al Paese le notizie che sta aspettando” ha scritto in un messaggio successivo Petro, aggiungendo: “In questo momento non c'è altra priorità se non andare avanti con la ricerca finché non li troviamo. La vita dei bambini è la cosa più importante”.

Tutto pare sia nato da un malinteso. Il Presidente ha preso per buono un comunicato del Colombian Family Welfare Institute che informava che durante la “ricerca dei sopravvissuti all'incidente aereo HK 280, avvenuto al confine tra Caquetá e Guaviare, sono pervenute informazioni dal territorio che assicurano il contatto con i quattro bambini e bambine”. Il rapporto affermava che i bambini erano stati trovati vivi ed erano in buona salute.

Il fatto è che la parola contatto si riferiva al fatto che i soccorsi hanno trovato prove importantissime della presenza in vita dei minori come vari oggetti dei bimbi sparsi in radure, un riparo di fortuna e infine pezzi di frutta appena mangiata.  “L'informazione che abbiamo è che, sebbene non siano stati in grado di contattare l'Esercito, i bambini si trovano all'interno di uno dei gruppi comunitari presenti nell'area. Queste sono le informazioni che abbiamo e che forniamo, la verità è che dobbiamo capire che la giungla è complessa e i gruppi di ricerca si stanno muovendo in tutta l'area, ma la comunicazione è molto complessa", ha spiegato un funzionario. In Pratica i piccoli sarebbero stati trovati, presi in custodia e protetti da gruppi di indigeni che vivono nella foresta e che li avrebbero trasferiti verso l’interno dove le comunicazioni sono più difficili.

I quattro bambini dunque sarebbero riusciti a sopravvivere per oltre due settimane in un ambiente difficilissimo, con pochissime strade tra alberi giganti che possono crescere fino a 40 metri di altezza, animali selvatici e forti piogge, tutti elementi che più di una volta hanno fatto quasi demordere i soccorritori. Le autorità di Bogotà hanno dispiegato centinaia di soldati e decine di cani per cercare le piccole vittime e dopo giorni e giorni le speranze di trovarli sani e salvi erano ormai nulle, anche perché i tre adulti che viaggiavano con loro sono tutti morti. Nella mattinata di ieri le forze armate colombiane avevano affermato che gli sforzi di ricerca si erano intensificati dopo il ritrovamento di un "rifugio costruito in modo improvvisato con bastoni e rami", circostanza che aveva fatto pensare alla presenza di superstiti. La conferma era arrivata poco dopo, quando era stato trovato anche un elastico per capelli, un biberon e dei pezzi di frutta appena mangiata.

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