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Guerra in Ucraina

Putin impone la legge marziale nelle 4 regioni ucraine annesse con i referendum

Putin ha firmato un decreto con il quale impone la legge marziale nelle regioni ucraine di Kherson, Zaporizhzhia, Lugansk e Donetsk dove a fine settembre si sono svolti i referendum di annessione a Mosca. Immediata la replica di Kiev: “Questo non cambia nulla per noi”.
A cura di Ida Artiaco
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Il presidente russo Vladimir Putin ha imposto la legge marziale nelle regioni ucraine di Kherson, Zaporizhzhia, Lugansk e Donetsk dove a fine settembre si sono svolti i referendum di annessione a Mosca, non riconosciuti dalla grande maggioranza della comunità internazionale.

È quanto riporta l'agenzia Tass, secondo la quale il leader del Cremlino ha firmato il decreto nel corso di una riunione del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, svoltasi in videoconferenza, ricordando che in questi territori "prima di entrare in Russia, c'era già un regime di legge marziale. Ora dobbiamo formalizzare questo regime nel quadro della legislazione russa. Pertanto, ho firmato un decreto sull'introduzione della legge marziale in questi quattro soggetti della Federazione russa", ha spiegato Putin.

Il decreto "sarà immediatamente inviato per l'approvazione al Consiglio della Federazione", il Senato russo, ha aggiunto, "anche la Duma di Stato è stata informata della decisione". Nel documento si legge anche che la Russia può adottare "altre misure" ai sensi della legge marziale esistente "se necessario" e a qualsiasi parte del territorio della Federazione.

Sempre parlando al Consiglio di Sicurezza Putin ha ribadito che "il regime di Kiev respinge ogni proposta di trattativa, mentre continuano i bombardamenti". Per questo, ha introdotto il regime di "livello di risposta medio" in Crimea e a Sebastopoli e nelle regioni meridionali al confine con l'Ucraina, di Krasnodar, Belgorod, Bryansk, Voronezh, Kursk e Rostov. La legge limita anche la libertà di movimento dentro e fuori queste aree.

Immediata la replica di Kiev. "L'attuazione della ‘legge marziale' nei territori occupati da parte della Federazione russa dovrebbe essere considerata solo come una pseudo-legalizzazione del saccheggio delle proprietà degli ucraini da parte di un altro raggruppamento", ha scritto su Twitter il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mikhailo Podolyak, aggiungendo che "questo non cambia nulla per l'Ucraina: continuiamo la liberazione e la de-occupazione dei nostri territori".

"La legge marziale nei territori occupati renderà possibile la mobilitazione forzata dei cittadini maschi ucraini per mandarli in trincea a morire, proprio come i residenti delle regioni di Donetsk e Luhansk in precedenza", ha scritto sempre su Twitter Anton Gerashchenko, consigliere ed ex viceministro presso il Ministero degli affari interni dell'Ucraina, il quale ha aggiunto: "Questo è genocidio".

Non è un caso che la decisione di Putin arrivi in un momento delicato della guerra in Ucraina, dopo che i funzionari russi hanno avvertito di un incombente assalto ucraino alla città chiave del sud di Kherson.

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