Polonia, l’arcivescovo di Cracovia: “I gay sono peste arcobaleno”

"Gay e transessuali sono peste arcobaleno". Sono le incredibili parole pronunciate dall'arcivescovo di Cracovia, monsignor Marek Jedraszewski, nei confronti del quale sono state invocate le dimissioni nel corso di un sit in organizzato sotto la sede della Nunziatura vaticana a Varsavia da manifestanti indignati. Lo rende noto la televisione svizzera per l'Italia, Tvsvizzera.it che spiega che il primo agosto l'alto prelato, nel corso di un'omelia, aveva definito gli omosessuali e transgender una "peste arcobaleno" che segue quella "rossa" dei bolscevichi.
La contestazione, la prima del genere davanti alla rappresentanza vaticana, ha riunito un centinaio di persone, giovani e anziani, ed è stata molto seguita sui social network e i giornali. "Le parole dell'arcivescovo mi hanno offeso", ha detto al quotidiano Gazeta Wyborcza un esponente della comunità Lgbt, Grzegorz Rokicki. "Jedraszewski, è ora di iniziare la penitenza", ha ironizzato uno striscione. "Da uomo e da cristiano vorrei esortare l'arcivescovo: non si difende l'uomo chiamandolo ‘la peste'", ha dichiarato Ignacy Dudkiewicz, caporedattore della rivista cristiana Kontakt, uno degli organizzatori della protesta.
A Jedraszewski, nominato nel 2017 da Papa Francesco come successore del cardinale Stanislaw Dziwisz nella sede di Cracovia, nella manifestazione è stato ricordato il sostegno da lui offerto a un ex arcivescovo di Poznan, Juliusz Paetz, che nel 2002 aveva rassegnato le sue dimissioni dopo accuse di molestie mossegli da parte di persone del clero. Il gesuita Dariusz Kowalczyk ha peraltro convocato per sabato prossimo a Cracovia "una riunione di preghiera" a sostegno di Jedraszewski e in difesa della Polonia minacciata, anche a suo dire, dalla "peste arcobaleno".