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Perché l’ipotesi di un colpo di Stato dei servizi segreti russi contro Putin “é sempre più probabile”

Secondo una fonte interna all’intelligence russa l’ipotesi di un colpo di Stato da parte dei servizi di Sicurezza nei confronti di Putin sarebbe sempre più probabile. L’indiscrezione, raccolta da un attivista russa, è stata riportata dal Times.
A cura di Chiara Ammendola
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Un colpo di Stato a Mosca contro Vladimir Putin. Ne avrebbe parlato una fonte anonima all'interno dell'intelligence russa al dissidente in esilio Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo di difesa dei diritti umani Gulag.ru. L'indiscrezione è stata ripresa dal Times di Londra che ha così acceso nuovamente i riflettori su un'ipotesi che circola da giorni e che ne vedrebbe a capo il Servizio di sicurezza federale russo (FSB, ex KGB).

Il sostegno a Putin sta diminuendo tra gli ufficiali russi

Si tratta ovviamente solo di voci ma secondo quanto riferito dalla fonte all'attivista russo Osechkin all'interno dei servizi segreti starebbero crescendo caos e malcontento per le scelte di Putin ma soprattuto perché, secondo il presidente russo sarebbero proprio loro i responsabili dell'invasione mal riuscita dell'Ucraina che non ha portato finora al raggiungimento dell'obiettivo, ovvero quello di far cadere il governo di Zelensky. "Per vent'anni Putin ha creato stabilità in Russia – le parole di Osechkin secondo quanto si legge sul Times – i funzionari dei servizi, i poliziotti, i magistrati, tutte queste persone interne al sistema di potere hanno potuto vivere bene. Ma ora tutto ciò è perduto. Si rendono conto che questa guerra è una catastrofe per l'economia, per l'umanità. Non vogliono tornare ai tempi dell'Unione sovietica".

La guerra in Ucraina un fallimento totale

Secondo quanto riportato dal Times inoltre i servizi segreti russi avrebbero accusato fortemente le sanzioni occidentali che hanno colpito loro, tra gli altri, che ora "non potranno più andare in vacanza nelle vile in Italia o portare i figli piccoli a Disneyland Paris". Adesso "tutto questo non c'è più", ha aggiunto la fonte, precisando che gli ufficiali della sicurezza "non vogliono tornare indietro all'Unione sovietica" e che "ogni mese di guerra in più aumenta la probabilità di una ribellione". Osechkin ha raccontato inoltre di aver ricevuto il 4 marzo una mail in cui si descriveva la guerra come "un fallimento totale", paragonabile solo al collasso della Germania nazista.

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