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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Perché Israele non ritira subito le sue truppe dal Libano nonostante la tregua con Hezbollah

L’accordo raggiunto ieri sera per un cessate il fuoco in Libano prevede che le truppe israeliane potranno per altri 60 giorni presidiare il sud del Paese. Ecco per quale ragione.
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A cura di Davide Falcioni
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Dopo settimane di intensi negoziati alle 4 della scorsa notte Israele ed Hezbollah hanno fatto tacere le armi. La tregua, "benedetta" da Stati Uniti ed Iran, pone fine almeno temporaneamente a oltre 13 mesi di combattimenti iniziati dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 e culminati, tra luglio e settembre, in una serie di omicidi "eccellenti": prima l'eliminazione di Fuad Shukr, consigliere senior per gli affari militari del partito sciita; poi l'assassinio del segretario generale Hassan Nasrallah il 27 settembre. Nel mezzo, dieci giorni prima, l'attentato terroristico dei cercapersone pianificato dal Mossad (ma mai rivendicato ufficialmente), che ha causato la morte o il ferimento di centinaia di miliziani e civili libanesi.

Netanyahu: "Manterremo piena libertà di azione"

L’intesa per una tregua, approvata dal gabinetto di sicurezza nazionale israeliano con il voto favorevole di 10 ministri (e uno contrario), prevede un periodo di transizione di 60 giorni: durante questo lasso di tempo, l’IDF (Forze di Difesa Israeliane) ritirerà gradualmente le proprie forze dal sud del Libano, mentre l’esercito libanese dispiegherà circa 5mila soldati a sud del fiume Litani. In un discorso alla nazione ieri Netanyahu ha assicurato che Israele manterrà piena "libertà di azione" se Hezbollah dovesse violare i patti. "La durata del cessate il fuoco dipenderà da ciò che accadrà in Libano, manterremo la totale libertà di movimento", ha detto il primo ministro israeliano, spiegando che se il Partito di Dio "tenterà di ricostruire infrastrutture terroristiche vicino al confine, colpiremo. Se lancerà razzi, se scaverà tunnel, se porterà un camion con missili, colpiremo".

Civili libanesi tornano nelle loro case dopo l'inizio della tregua
Civili libanesi tornano nelle loro case dopo l'inizio della tregua

"Israele non si fida totalmente né degli USA, né di Hezbollah, né del governo libanese"

La tregua, dunque, è appesa a un filo e nei prossimi due mesi i soldati israeliani potranno decidere di riprendere le ostilità: "L'IDF – spiega a Fanpage.it Giuseppe Dentice, analista del CESI specializzato in Medio Oriente – intende monitorare in autonomia i progressi sul campo. Israele ha ottenuto le garanzie che aveva chiesto ma non si fida totalmente né degli Stati Uniti, né di Hezbollah, né del governo libanese. Lo stato ebraico ritirerà progressivamente, nell'arco di 60 giorni, i suoi operativi e interverrà ogni qualvolta lo riterrà necessario, anche attraverso raid aerei che negli ultimi mesi si sono rivelati piuttosto efficaci. La decisione di non ritirare immediatamente tutti i militari è dunque una precauzione che Israele ha deciso di adottare contro qualsiasi forma di dirottamento della tregua".

L'area a sud del fiume Litani in cui per 60 giorni rimarranno schierate le truppe israeliane
L'area a sud del fiume Litani in cui per 60 giorni rimarranno schierate le truppe israeliane

L'esperto aggiunge: "Di fatto, stiamo parlando si un ‘accomodamento'. In termini formali si tratta di un ‘arrangement' e non invece di un più vincolante ‘agreement'. L'intesa servirà a tutte le parti per prendere tempo. E se Hezbollah dovesse decidere di usare quel tempo per riorganizzarsi, le truppe israeliane saranno già presenti sul campo per verificarlo e capire se i miliziani intenderanno lanciare un nuovo attacco. Se questa forma di precauzione da parte di Tel Aviv si rivelerà davvero efficace, però, è tutto da vedere".

I prossimi due mesi, dunque, saranno decisivi per capire se il cessate il fuoco reggerà. Il segretario generale di Hezbollah, Naïm Kassem, ha approvato l'accordo nel suo ultimo discorso. Il partito sciita lascerà sicuramente schierare l’esercito libanese a sud del fiume Litani. Ma continuerà a lanciare attacchi ai villeggi israeliani? E cercherà di mettere alla prova la vigilanza dell'IDF? Lo scopriremo presto.

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