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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Guerra in Medio Oriente, il premier israeliano Netanyahu annuncia il cessate il fuoco in Libano

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che è stato raggiunto un accordo per un cessate il fuoco nel conflitto con Hezbollah in Libano.
A cura di Davide Falcioni
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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato, in un discorso alla nazione, che è stato raggiunto un accordo per un cessate il fuoco nel conflitto con Hezbollah in Libano.

Il gabinetto di politica e sicurezza ha approvato questa sera la proposta degli Stati Uniti per un cessate il fuoco in Libano, con una maggioranza di 10 ministri contro uno. Lo ha reso noto l'ufficio del premier. "Israele apprezza il contributo degli Stati Uniti in questo processo e mantiene il diritto di agire contro qualsiasi minaccia alla sua sicurezza", dichiara la nota.

"Il primo ministro Netanyahu ha parlato con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e lo ha ringraziato per il coinvolgimento degli Stati Uniti nell'ottenimento dell'accordo di cessate il fuoco in Libano e per l'intesa che Israele manterrà la libertà d'azione nei suoi territori", si legge ancora nella dichiarazione.

L'intesa prevede la fine della presenza dei miliziani del Partito di Dio a ridosso del fiume Litani e il ritiro delle truppe israeliane dal sud del Paese dei Cedri. Secondo quanto stabilito, l'esercito libanese dovrebbe dispiegarsi nella regione entro 60 giorni.

Netanyahu ha annunciato che Israele manterrà la "libertà di azione" se Hezbollah dovesse violarne i termini dell'intesa raggiunta. "La durata del cessate il fuoco dipenderà da ciò che accadrà in Libano, manterremo la totale libertà di movimento", ha detto in un'apparizione in tv il primo ministro israeliano.

"Con una comprensione totale tra Israele e gli Stati Uniti, manteniamo la libertà militare completa", ha affermato il primo ministro. Quanto durerà il cessate il fuoco in Libano "dipende da cosa succederà sul terreno: se Hezbollah si riarmerà, noi attaccheremo", ha aggiunto il premier, sottolineando tuttavia che "Hezbollah non è più quello di prima, lo abbiamo riportato indietro di decenni".

Se Hezbollah "tenterà di ricostruire infrastrutture terroristiche vicino al confine, colpiremo. Se lancerà razzi, se scaverà tunnel, se porterà un camion con missili, colpiremo", ha detto Netanyahu.

"Perché fare una tregua adesso? Ci sono tre motivi: concentrarsi sulla minaccia iraniana; rinnovamento delle forze e rifornimento completo. E vi dico apertamente, ci sono stati grossi ritardi nella fornitura di armi e munizioni; terzo motivo, separare i fronti e isolare Hamas", ha spiegato il primo ministro, che ha lanciato un avvertimento anche al governo siriano.

"In Siria stiamo impedendo sistematicamente i tentativi di Iran, Hezbollah e dell'esercito regolare di trasferire armamenti in Libano. Assad deve capire che sta giocando con il fuoco".

Rispetto al fronte iraniano Netanyahu ha affermato: "Sono determinato a fare tutto il necessario per impedire all'Iran di ottenere armi nucleari. Rimuovere questa minaccia è la missione più importante per garantire l'esistenza e il futuro dello Stato di Israele".

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Il discorso presidente Usa Biden:"Serve tregua anche a Gaza e liberazione ostaggi"

"Ho parlato con il premier di Israele e con quello del Libano e posso annunciare la tregua", ha annunciato il presidente Usa Joe Biden, confermando la notizia del raggiungimento di un accordo.

Il conflitto tra Israele ed Hezbollah cesserà alle 4 del mattino, ora locale, di domani, mercoledì 27 novembre. L'accordo è studiato perché la tregua sia permanente. "Se Hezbollah violerà l'accordo, Israele avrà diritto alla difesa – ha aggiunto ancora Biden – A Hezbollah, o quel che resta, non sarà consentito minacciare più la sicurezza di Israele".

Non ci saranno truppe Usa nel Sud del Paese, come ha riferito il presidente e "nel corso dei prossimi 60 giorni, Israele ritirerà le sue forze e la popolazione civile lungo il confine potrà tornare alle proprie case".

Biden ha parlato anche della guerra nella Striscia: "Il popolo di Gaza merita la pace, ma Hamas rifiuta l'accordo. Ora l'unica soluzione è che Hamas liberi gli ostaggi, compresi quelli americani". Anche a Gaza "serve una tregua urgente, la popolazione civile sta vivendo un inferno".

Nei prossimi giorni gli Stati Uniti "lanceranno una nuova iniziativa insieme a Turchia, Egitto, Qatar, Israele e altri Paesi per raggiungere il cessate il fuoco anche Gaza e la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas", ha spiegato Biden.

La tregua di oggi, ha detto il presidente, "ci avvicina alla realizzazione di un'agenda permanente che ho spinto per la regione durante tutta la mia presidenza, una visione per il futuro del Medio Oriente".

Le reazioni all'annuncio del cessate il fuoco in Libano

Il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, ha dichiarato che si opporrà all'accordo di cessate il fuoco con Hezbollah, definendolo "un errore storico", ma non ha detto che il suo partito di estrema destra Otzma Yehudit si dimetterà per protesta. "Questo non è un cessate il fuoco. È un ritorno al concetto di quiete per quiete, e abbiamo già visto dove questo porta", scrive Ben Gvir in un post su X in cui descrive dettagliatamente la sua opposizione all'accordo, prevedendo che "alla fine dovremo di nuovo tornare in Libano".

Il patriarca di Gerusalemme dei Latini, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha invece commentato: "Il Medioriente è una regione tormentata da divisioni di ogni tipo, ora dicono ci sia il cessate il fuoco in Libano ma non significa che ci sarà la pace, la pace è ben altra cosa, a Gaza le cose sicuramente continueranno, Dio solo sa come… la pace si fa con relazioni pacifiche tra i popoli, non le vedremo presto, però bisogna prepararle, si devono ricostruire non solo le strutture fisiche ma le relazioni distrutte da questa guerra".

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