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Perché il partito tedesco AfD potrebbe essere sciolto ora che è considerato di “estrema destra”

Un’indagine dell’intelligence tedesca durata tre anni sul partito Alternative für Deutschland ha stabilito che si tratta di una formazione di “estrema destra” che costituisce un “pericolo per la democrazia”. Ora nel Paese potrebbe riaprirsi il dibattito sullo scioglimento di AfD, che alle ultime elezioni è arrivato secondo.
A cura di Luca Pons
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Alternative für Deutschland (AfD) è un'organizzazione di estrema destra. Questa è la designazione ufficiale utilizzata dai servizi di intelligence tedeschi, formalmente chiamati Ufficio federale per la protezione della Costituzione, che hanno svolto un'indagine durata anni. Già da tempo i servizi consideravano AfD come "sospetta" formazione di estrema destra, mentre adesso questa categorizzazione è "confermata". E questo potrebbe avere un impatto su come sarà trattato il partito, che alle ultime elezioni ha preso più del 20% dei voti.

C'erano già pochi dubbi, tra chi conosceva il partito tedesco, che si trattasse di una forza politica estremista. Bastava guardare alle dichiarazioni della sua leader, Alice Weidel, che a gennaio in piena campagna elettorale aveva preso le distanze da Hitler definendolo un "comunista". Osservare i flash mob dei giovani del partito che usavano slogan nazisti. Ricordare che nel 2019 i parlamentari di AfD uscirono dall'Aula mentre parlava un'ex deportata nei campi di concentramento, e che nel 2021 Bjoern Hoecke, allora leader di AfD in Turingia, definì il monumento all'Olocausto di Berlino un "monumento alla vergogna". L'elenco potrebbe continuare.

Fatto sta che l'indagine dei servizi segreti, che ha portato a un rapporto di oltre mille pagine che non è stato reso pubblico, ha confermato ufficialmente questa classificazione. Ora ci saranno delle conseguenze legali. Ad esempio, ci saranno meno paletti per evitare che l'AfD venga sorvegliata dai servizi stessi. E, sul piano politico, potrebbe riaccendersi il dibattito sullo scioglimento del partito.

Cosa dice l'indagine su AfD durata tre anni

I servizi hanno stabilito con le loro indagini che l'intero partito ha una "natura estremista" e "ignora la dignità umana". Che ci sono stati "tentativi dell'AfD di minare i principi basilari dell'ordine democratico". Che l'indagine ha riguardato non solo le dichiarazioni e i programmi del partito, ma anche le parole e le azioni dei suoi rappresentanti, così come i loro "legami con attori e gruppi di estrema destra", oltre alla "organizzazione giovanile del partito, di estrema destra".

Ciò che ne è emerso è: "La concezione, prevalente del partito, che una popolazione si basi sull'origine etnica non è compatibile con l'ordine democratico. L'obiettivo del partito è di escludere determinati gruppi della popolazione da una partecipazione paritaria alla società, sottoporli a un trattamento iniquo e incostituzionale, e attribuirgli uno status giuridico inferiore".

Ad esempio, "l'AfD non considera i cittadini tedeschi con un passato migratorio provenienti da Paesi a maggioranza musulmana come membri del popolo tedesco, per come lo definisce etnicamente il partito". Da questo derivano le "numerose dichiarazioni xenofobe, anti-minoranze, anti-islamiche e anti-musulmane rilasciate continuamente dai principali funzionari del partito", e anche le "continue proteste contro i rifugiati e i migranti" .

Perché ora si apre il dibattito sullo scioglimento di AfD

La questione ora è se nel Paese ritornerà centrale il dibattito sulla possibilità di sciogliere l'AfD in quanto partito estremista. Non si tratta di una procedura automatica di natura giudiziaria, ma di un atto politico, dato che deve partire dal Parlamento oppure dal governo e poi passare da un tribunale costituzionale.

La questione è delicata perché il partito è arrivato secondo alle ultime elezioni federali, ottenendo il consenso di oltre il 20% degli elettori. Non si parla di una piccola forza radicale, ma di una vera e propria formazione politica nazionale, che in passato ha vinto elezioni regionali e ha ottenuto milioni di voti. Non è un caso che i servizi di intelligence abbiano aspettato fino a dopo le elezioni per il comunicato di oggi, nonostante i risultati dell'indagine fossero pronti già prima.

L'AfD è stata tenuta fuori dalle alleanze per la formazione di questo governo, proprio perché era già considerata una formazione radicale e estremista dagli altri partiti. Tuttavia in passato non sono mancati dei punti di contatto con la Cdu, il partito democristiano che alle urne ha preso la maggioranza relativa ed è guidato da Friedrich Merz, il prossimo cancelliere tedesco. L'AfD è rappresentata al Parlamento europeo e ha legami anche con altre forze di destra in Europa, tra cui peraltro c'è anche la Lega di Matteo Salvini, che ha più volte espresso sostegno e ammirazione per il partito.

La cautela dei socialisti e il contrattacco di Weidel: "Decisione politica"

Il cancelliere socialista uscente, Olaf Scholz, è stato cauto a parlare di questa possibilità: "Io sono contrario a una decisione affrettata, dobbiamo valutare questa classificazione con attenzione", ha dichiarato.

La ministra dell'Interno Nancy Faeser, altra socialdemocratica, ha concordato: "La procedura per sciogliere un partito ha degli ostacoli costituzionali molto alti per buone ragioni. Non va esclusa, ma dobbiamo continuare a gestire la cosa con attenzione. In ogni caso, non c'è un automatismo". Faeser ha comunque ribadito che l'AfD "tratta i cittadini con una storia di migrazioni come tedeschi di seconda classe", e ha assicurato che "non c'è stata alcuna influenza politica" sui risultati dell'intelligence.

Da parte loro i leader del partito Alice Weidel e Tino Chrupalla hanno parlato di una decisione "motivata politicamente" e hanno annunciato che risponderanno per vie legali: "Nei sondaggi attuali, l'AfD è la forza più votata. Al governo federale restano solo quattro giorni di mandato e i servizi segreti non hanno più nemmeno un presidente", eppure "poco prima del cambio di governo, l'AfD viene pubblicamente screditata e criminalizzata come partito di opposizione". Il partito, hanno detto, "continuerà a difendersi legalmente da queste diffamazioni che mettono in pericolo la democrazia".

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