Per i francesi gli italiani sono evasori. Ma anche tartassati

Se lo volessimo esprimere col linguaggio di Facebook, diremmo "relazione complicata": è questo, in sintesi, il giudizio che i francesi danno dei cugini italiani per quel che riguarda il loro rapporto con le tasse locali e statali. Anzi: più che complicata, una relazione drammatica e non priva di paradossi. A sostenerlo è un servizio della Afp, l'agenzia video francese, che da voce ai contribuenti italiani. I tartassati del Belpaese spiegano di sentirsi "strangolati" dalle manovre del governo, soprattutto alla luce della recessione economica che si è fatta sentire a partire dalla fine del 2011.
La metafora è sempre quella, drammatica, del cappio che si stringe alla gola: "Ogni giorno la corda si stringe sempre più. Non c'è altro da tirare fuori". Dal piccolo imprenditore che fa fatica a far quadrare i bilanci al dipendente fisso che con i 1.300 o 1.500 euro al mese non ce la fa proprio a pagare nulla senza entrare in crisi economica. Il servizio della Agence France-Presse ricorda che, dopo la nomina alla presidenza del consiglio, Mario Monti ha fatto dell'evasione fiscale il suo cavallo di battaglia e ha cercato di recuperare dal vertiginoso buco di circa 120 miliardi di euro l'evasione e l'elusione fiscale. Su questo i cugini d'Oltralpe parlano di "mentalità italiana". Senza dimenticare il dato l'imposizione fiscale in Italia sul reddito, una delle più alte d'Europa che contrasta coi salari sempre più bassi.