Pena di morte, Pfizer blocca l’uso dei suoi farmaci per le iniezioni letali negli Usa

La compagnia farmaceutica Pfizer ha deciso di sospendere l'uso dei suoi medicinali per le iniezioni letali usate nelle esecuzioni delle condanne di morte. Una scelta che, come riporta il New York Times, è definita una “pietra miliare”. Il quotidiano della Grande Mela evidenzia come già altre di 20 società farmaceutiche europee e americane hanno preso misure per l'uso dei propri medicinali nell’ambito delle pene capitali. Ma ora l'annuncio di Pfizer, una dei giganti in campo farmaceutico, è considerato davvero una svolta. A questo punto i Paesi che intendano continuare nell’esecuzione di condanne a morte potranno solo ricorrere al mercato nero per approvvigionarsi delle sostanze. "Con l'annuncio di Pfizer, gli stati che prevedono la pena di morte devono andare sottobanco se vogliono ottenere medicinali per le iniezioni letali" ha detto chiaramente Maya Foa, dell'associazione per la difesa dei diritti umani Reprieve.
Sono diversi gli stati americani che in tempi recenti hanno tentato di importare farmaci non approvati dalla Federal Drug Administration dall'estero, con gli agenti federali che puntualmente li hanno bloccati e sequestrati. Dal 2014 alcuni Stati americani hanno cominciato ad utilizzare un mix di droghe letali nell’esecuzioni, salito alla ribalta dopo la “disumana” vicenda, definita così da Barack Obama, occorsa in Oklahoma dove Clayton Lockett era morto dopo 43 minuti di agonia perché il farmaco non lo aveva sedato. Altri condannati a morte, in Ohio e Arizona, hanno subito lunghe agonie e molti legali hanno fatto appello, opponendosi a questa composizione di sostanze. E’ comunque vero che nel 2015 si è assistito ad un vero e proprio crollo del numero delle esecuzioni e delle condanne, scese negli USA a livelli mai visti da quaranta anni.