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Papa Francesco chiede perdono per gli abusi sui bimbi indigeni americani nelle scuole cattoliche

Papa Francesco ha espresso tutto il suo dolore davanti ai rappresentanti dei popoli indigeni americani, durante la sua visita pastorale in Canada che lui stesso ha definito un “pellegrinaggio penitenziale”.
A cura di Antonio Palma
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"Sono profondamente addolorato e chiedo perdono per i modi in cui purtroppo molti cristiani hanno sostenuto la mentalità colonizzatrice delle potenze che hanno oppresso i popoli indigeni", così Papa Francesco ha espresso tutto il suo dolore davanti ai rappresentanti dei popoli indigeni americani, durante la sua visita pastorale in Canada che lui stesso ha definito un "pellegrinaggio penitenziale".

In particolare Bergoglio si è scusato per i tanti abusi perpetrati per decenni nelle scuole cattoliche sui bambini delle popolazioni autoctone.

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"Sono addolorato. Chiedo perdono in particolare per i modi in cui molti membri della Chiesa e delle comunità religiose hanno cooperato anche attraverso l'indifferenza a quei progetti di distruzione culturale e assimilazione forzata dei governi dell'epoca culminati nel sistema delle scuole residenziali" ha dichiarato ancora il Pontefice nel suo primo discorso del suo viaggio.

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Parole espresse non a caso davanti alla comunità di Maskwacis, Alberta, dove dal 1895 al 1975 era attiva la "scuola residenziale" Ermineskin, una delle strutture dove si sono registrati gravissimi abusi sui bimbi della popolazione locale, gli indigeni Cree.

Parole ancora più sentite perché espresse davanti a quasi duemila sopravvissuti di quel terribile sistema delle scuole residenziali e su quello stesso terreno dove sorgeva il complesso, ora abbattuto.

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"Le conseguenze complessive delle politiche legate alle scuole residenziali sono state catastrofiche. Quello che la fede cristiana ci dice è che si è trattato di un errore devastante, incompatibile con il Vangelo di Gesù Cristo", ha ammesso Francesco nell'incontro con le popolazioni indigene.

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"Addolora sapere che quel terreno compatto di valori, lingua e cultura, che ha conferito alle vostre popolazioni un genuino senso di identità, è stato eroso, e che voi continuiate a pagarne gli effetti", ha sottolineato il papa, concludendo: "Di fronte a questo male che indigna, la Chiesa si inginocchia dinanzi a Dio e implora il perdono per i peccati dei suoi figli Vorrei ribadirlo con vergogna e chiarezza: chiedo umilmente perdono  per il male commesso da tanti cristiani contro le popolazioni indigene".

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In più di un secolo, almeno 150.000 bambini indigeni sono stati sottratti alle loro famiglie e costretti a frequentare scuole come Ermineskin, gestite dalla chiesa cattolica.

I sopravvissuti della scuola hanno testimoniato di abusi fisici e punizioni per aver parlato la loro lingua madre. Le condizioni erano pessime e molti piccoli morivano.

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Prima delle dichiarazioni del Papa, sul terreno è stato srotolato uno striscione con i nomi di oltre 4.000 bambini morti nel sistema scolastico residenziale. Lo stesso Pontefice rima di visitare il sito della scuola, ha visitato il cimitero di Ermineskin, dove ora sono sepolti molti che frequentavano la scuola.

Nel 2008, il governo federale canadese si è scusato formalmente per aver fondato e gestito le scuole, pagando miliardi di risarcimento ai sopravvissuti.

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