Papa Francesco: “Anche le parole possono uccidere”

"Non solo non bisogna attentare alla vita del prossimo, ma neppure riversare sui di lui il veleno dell'ira e colpirlo con la calunnia. Anche le parole possono uccidere!". È questo uno dei messaggi che papa Francesco dispensa ai fedeli nel corso dell'Angelus di questa domenica, dedicato al rapporto con il prossimo e alle regole dell'interazione sociale. Così il consiglio è chiaro: "Non bisogna avere la lingua di serpente, sparlando del prossimo con leggerezza, perché le conseguenze sono tante per la vita delle persone".
Il Pontefice, che viene da una settimana particolarmente delicata per quel che concerne i rapporti interni alla Curia romana, ha spiegato come anche il percorso di Gesù sia stato sotto certi aspetti in continuità con la tradizione passata: "Gesù non vuole cancellare i comandamenti che il Signore ha dato per mezzo di Mosè, ma vuole portarli alla loro pienezza. E subito dopo aggiunge che questo compimento della Legge richiede una giustizia superiore, una osservanza più autentica". Il senso del messaggio è quello di ricercare "motivazioni profonde" anche nelle scelte di ogni giorno: "Non bastano le norme giuridiche per ottenere comportamenti onesti e buoni, ma serve un atto d'amore e l'esempio concreto".