Omicidio Hélène Pastor, la svolta: arrestati figlia e genero dell’ereditiera

Il giallo dell’omicidio di Hélène Pastor sarebbe a una svolta. Una ventina di persone sono state fermate nel sud e nell’ovest della Francia con l’accusa di aver partecipato all’organizzazione del delitto. Hélène Pastor, ricca ereditiera monegasca di 77 anni, è stata uccisa a Nizza dopo un’aggressione con arma da fuoco. Ferita gravemente il 6 maggio – l’ereditiera era stata raggiunta dinanzi all’ospedale nizzardo di Archet da diversi colpi d’arma da fuoco mentre viaggiava in auto col suo autista – è morta in ospedale lo scorso 21 maggio. La notte dell’aggressione Pastor era stata colpita al volto, al collo e torace e le sue condizioni erano sempre rimaste gravi. Anche l’autista della donna era morto qualche giorno dopo l’agguato. Tra le persone fermate per il delitto ci sarebbero la figlia e il genero dell’ereditiera. A riferire sulla nuova piega presa dalle indagini alcune fonti vicine all’inchiesta, citate da diversi media francesi.
Omicidio Pastor: gli arresti e la prima pista della criminalità organizzata
Il sito de quotidiano Le Figaro riporta che a Marsiglia sarebbero stati arrestati i presunti esecutori materiali, mentre a Nizza sarebbero stati fermati i mandanti dell’omicidio. Tra i fermati, molti appartengono alle comunità maghrebina o comoriana. In particolare, i due presunti esecutori, di origine comoriana, sarebbero giunti a Nizza da Marsiglia in treno e poi in taxi. In un primo tempo la pista privilegiata per risolvere il giallo dell’omicidio Pastor sembrava essere quella della criminalità organizzata, in particolare della ‘ndrangheta calabrese. Ma ora il coinvolgimento del genero e della figlia rimette nuovamente in discussione il movente del delitto. Secondo quanto riportato da radio RTL – ma l’informazione non è stata confermata – sarebbe il genero della vittima il principale sospettato quale mandante dell’omicidio.