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Guerra in Ucraina

NYT: “Pechino ha venduto a Mosca droni per oltre 12 milioni di dollari dall’inizio dell’invasione”

Secondo un’inchiesta condotta dal New York Times, Pechino avrebbe venduto droni e loro componenti a Mosca per un valore di almeno 12 milioni di dollari.
A cura di Davide Falcioni
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La Cina ha sempre negato di aver fornito armi alla Russia negli ultimi tredici mesi, da quando cioè Putin ha deciso di invadere l'Ucraina. Tuttavia, secondo un'inchiesta condotta dal New York Times, Pechino avrebbe venduto droni e loro componenti a Mosca per un valore di almeno 12 milioni di dollari, cifra non esorbitante che tuttavia dimostrerebbe che sarebbe in atto un sostegno militare da parte del gigante asiatico alla Russia.

Secondo il quotidiano, che ha analizzato dati doganali ufficiali russi forniti da una società terza, la Cina ha fornito alla Russia un mix di prodotti della Dji, società tecnologica cinese leader nella realizzazione di aerei senza pilota, e di una serie di aziende più piccole, spesso tramite piccoli intermediari ed esportatori.

Le vendite ufficiali, secondo il New York Times, sono probabilmente solo una parte di un flusso più ampio di tecnologie attraverso canali non ufficiali che arrivano in Russia attraverso nazioni ‘amiche' come Kazakistan, Pakistan e Bielorussia. Il secondo marchio più venduto di droni, dopo Dji, è stato Autel, un produttore cinese con filiali negli Stati Uniti, in Germania e anche in Italia. Sono stati venduti quasi 2 milioni di dollari di droni di questo marchio, con l'ultima spedizione risalente al mese scorso.

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"Sul campo di battaglia – afferma il New York Times – i quadricotteri spesso durano solo pochi giorni prima di essere distrutti". Il rifornimento dei piccoli aerei senza pilota, anche dei più elementari, è tuttavia diventato fondamentale "quanto altre necessità di base, come l'approvvigionamento di proiettili e di missili di artiglieria". Insomma, secondo il giornale, le vendite dei droni cinesi alla Russia sono continuate, nonostante la Dji, azienda leader del settore già bersaglio degli Usa dei controlli sulle esportazioni, abbia dichiarato di aver sospeso le spedizioni sia in Russia sia in Ucraina. E sempre secondo il NYT tali droni – benché piccoli – costituirebbero un significativo aiuto alla Russia di Putin nella sua guerra in Ucraina.

La risposta di Dji e Autel

Un portavoce di DJI ha affermato che alla società non risultano commissioni dirette alla Russia a partire dal 16 aprile 2022: "Come qualsiasi azienda che produce oggetti elettronici di largo consumo i nostri prodotti sono stati venduti in molti negozi, non possiamo quindi in alcun modo controllare come i nostri droni vengono utilizzati una volta che lasciano i nostri stabilimenti". Anche Autel ha dichiarato di non essere a conoscenza di vendite alla Russia. I prodotti delle due aziende sono tra i più popolari tra gli appassionati di droni.

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