Nuova Zelanda, polli selvatici terrorizzano gli abitanti dopo lockdown: “Come film di Stephen King”

Dopo mesi di lockdown, la Nuova Zelanda da questa settimana ha ripreso la vita di prima diventando uno dei Pochi Paesi Covid free ma in una piccola cittadina a sud di Auckland i residenti sono tornati alle consuete attività con una nuova preoccupazione in più: i polli selvatici. Con il blocco imposto per l'emergenza coronavirus, infatti, si sono bloccate anche tutte le attività di controllo della fauna selvatica e la popolazione locale di polli selvatici è tornata prosperare diventando ora un problema per i cittadini di Titirangi, sobborgo di 4mila anime nel nord del Paese. E se per qualcuno si tratta di un problema risolvibile, per altri invece è ben più serio, “come un film di Stephen King" lo ha descritto un abitante al Guardian.

I polli selvatici non solo fanno chiasso e scorrazzano per la città creando intralcio ma soprattutto lasciano in giro cibo e avanzi che prelevano qua e là attirando altri animali ancora meno graditi, i topi. Per questo i residenti hanno chiesto immediatamente la riattivazione delle misure di contrasto come la cattura dei polli. La cittadina infatti non è nuova a un simile problema e già nel recente passato aveva dovuto affrontare la questione quando il branco aveva raggiunto l'enorme numero di 250 esemplari. Galline e polli vennero catturati con un piano messo in atto dalle autorità locali e rinchiusi in gabbie sotto stretto controllo. Alla cattura però erano sfuggiti alcuni esemplari che ora con il lockdown down sono tornati a prosperare. Al momento pare che i città se ne contino circa una trentina. Le autorità hanno promesso che gli sforzi per catturare i pennuti ora raddoppieranno, ma tra i residenti c'è già chi chiede misure più drastiche rispetto a prima  come l'invio a una azienda locale di polli congelati.