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Non solo lutto per la strage di bambini in Svizzera: al via le polemiche sulla sicurezza

Dopo l’incidente che ha ucciso 28 persone di ritorno in pullman in Belgio, gli inquirenti valutano le cause dell’impatto mentre la stampa svizzera si interroga sulla sicurezza delle strade e dei tunnel del Paese.
A cura di Susanna Picone
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Dopo l’incidente che ha ucciso 28 persone di ritorno in pullman in Belgio, gli inquirenti valutano le cause dell’impatto mentre la stampa svizzera si interroga sulla sicurezza delle strade e dei tunnel del Paese.

A due giorni di distanza dal tragico incidente avvenuto nella galleria di Sierre, in Svizzera, e che ha coinvolto una scolaresca belga di ritorno da una gita sulla neve, a prevalere è il dolore delle istituzioni, della Svizzera e del Belgio, e delle famiglie che, quella notte, hanno perso i loro bambini. Un dolore straziante che ha costretto i familiari, appena avvisati della strage, a prendere un aereo per la Svizzera dove li aspettava l’orribile pratica del riconoscimento dei corpi. Salme che sono state riconosciute e che forse già stasera potranno ritornare in patria sugli aerei concessi dal governo. Quello stesso governo belga che ha espresso sin dal primo momento il dolore per una perdita così grande e che aspetta certo di conoscere maggiori dettagli sulle cause dell’impatto mortale ma che non si è lasciato andare in alcuna polemica.

Ricostruire la vicenda per far luce sulle cause – Polemiche però che in parte arrivano dalla stampa, soprattutto quella svizzera, che riporta la triste storia di Sierre provando a ricostruire la vicenda per fare luce sulle cause. Ciò che si è appreso è che il pullman belga aveva appena terminato una breve discesa lungo i tornanti all’uscita della località sciistica e aveva raggiunto l’autostrada. Poi è avvenuto l’impatto contro un muro nel tunnel di Sierre e le piste che stanno verificando gli inquirenti, esclusa l’eccessiva velocità del mezzo, restano tre: un guasto tecnico, un malore dell’autista o un errore umano. Per quanto riguarda la probabilità del malore dell’autista, anch’egli deceduto, si attendono i risultati dell’autopsia sul suo corpo che, almeno per il momento, rimarrà in Svizzera.

La Svizzera si interroga sulla sicurezza delle strade – Oltre al tentativo di ricostruire la dinamica dei fatti, la Svizzera però si interroga oggi anche sulla sicurezza del tunnel dove il pullman si è schiantato. Sono vari i quotidiani del Paese che hanno dato il via alle polemiche: c’è chi si chiede, come fa Le Temps, se dopo una tragedia di questa portata saranno abbassati i limiti di velocità (nel tunnel di Sierre il limite è fissato sui 100 km/h) per i veicoli pesanti e se verrà modificata la progettazione delle aree di emergenza lungo le gallerie e chi, invece, come Blick.ch ha mostrato sulla prima pagina del giornale una croce nera parlando di “un giorno nero per la storia del nostro Paese”. La progettazione della maggior parte delle gallerie svizzere è sotto accusa anche su altri media del Paese, “è solo a causa di questo muro che si è potuto verificare un impatto frontale”, scrive il quotidiano di Zurigo Tages-Anzeiger che parla delle aree di emergenza costruite lungo le pareti delle gallerie. Lo stesso tunnel dell’incidente però, secondo quanto scrive lo stesso Le Temps, è stato costruito nel 1999 e possiede standard moderni di ventilazione, uscite di emergenza e sistemi di segnalazione e approvvigionamento energetico.

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