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L'omicidio di Niccolò Ciatti in Spagna

Niccolò Ciatti, ucciso in Spagna. Un amico: “Calci in faccia, nessuno ci aiutava”

Le parole di un amico di Niccolò Ciatti, il 22enne di Scandicci morto dopo un’aggressione in un locale di Lloret de Mar: “C’è stato un piccolo diverbio, credo che qualcuno abbia spinto Nicco. Lui gli ha detto di stare attento, quell’altro ha iniziato a prenderlo a pugni”.
A cura di Susanna Picone
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Quella che doveva essere una normale serata di festa in vacanza è finita in tragedia in Spagna, nella località turistica di Lloret de Mar, dove un giovane italiano di ventidue anni è morto dopo una brutale aggressione. Si chiamava Niccolò Ciatti e viveva a Scandicci, alle porte di Firenze. La tragedia è avvenuta nella notte tra venerdì e sabato, quando Niccolò e i suoi amici erano arrivati al St. Trop’, una delle discoteche più note della Costa Brava. Al Corriere della Sera è uno degli amici del giovane ucciso a ricostruire quei drammatici momenti. “Siamo arrivati intorno a mezzanotte — così Filippo Verniani —. Verso le 3 e mezza c’è stato un piccolo diverbio, non ho visto bene ma credo che qualcuno abbia spinto Nicco. Lui gli ha detto di stare attento, quell’altro ha iniziato a prenderlo a pugni. Nicco è caduto a terra, si è aggiunto un altro a picchiarlo, sarà stato alto un metro e novanta. Era già svenuto, quando gli hanno dato un calcio in faccia”. La brutalità del pestaggio, ripreso anche da alcuni cellulari, non ha lasciato scampo al giovane che è morto dopo qualche ora in ospedale. “Erano come animali, l’hanno aggredito subito. Si vedeva dalle facce che erano delle brutte persone, che volevano solo fare casino”, così ancora l’amico di Niccolò, che ha aggiunto che “si è formato un cerchio di ragazzi attorno” alla vittima, di aver tentato di intervenire ma che tutto è accaduto velocemente.

“Nicco perdeva sangue dalla bocca, quei due che l’avevano picchiato sono scappati, nessuno li ha fermati. Abbiamo cercato di soccorrerlo, di sollevare il corpo, era pesante, nessuno ci dava aiuto, anzi erano tutti lì a riprendere la scena con i telefonini. Gli uomini della sicurezza del locale non sono intervenuti subito, l’ambulanza è arrivata dopo mezz’ora, c’era già la polizia. Hanno portato Nicco in ospedale, a noi ci hanno accompagnato in caserma”. Gli amici descrivono Ciatti come un bravo ragazzo, “non era un attaccabrighe — dicono — non scrivete che è stata una lite, sennò sembra che era un poco di buono”. La polizia dopo il brutale pestaggio ha arrestato tre uomini di 20, 24 e 26 anni, di nazionalità russa. Per gli amici della vittima, le tre persone arrestate, sentendole parlare, sarebbero forse franco-algerini ma in ogni caso, in occasione del confronto davanti agli inquirenti, ne hanno riconosciuto due.

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