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Nessuna scarcerazione per Patrick Zaki, per i media egiziani resta altri 45 giorni in carcere

Nessuna scarcerazione per Patrick Zaki ma la conferma della custodia cautelare in carcere per altri 45 giorni. Sono queste le indiscrezioni che giungono dalla stampa egiziana nel giorno della sentenza per lo studente che si trova in carcere da oltre un anno. A confermare l’ipotesi è il suo avvocato che spiega: “Le indiscrezioni su altri 45 giorni in carcere per Zaki sono al 99% giuste”.
A cura di Chiara Ammendola
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Non c'è ancora la conferma ufficiale ma Patrick Zaki potrebbe restare in carcere per altri 45 giorni. L'indiscrezione arriva dalla stampa egiziana che spiega che la custodia cautelare in carcere la custodia cautelare per l'attivista Patrick Zaki, in carcere ormai da quasi un anno, potrebbe essere prolungata di altri 45 giorni. "Al 99% è giusto – ha spiegato Hoda Nasrallah il legale del giovane all'Ansa – ma come avvocato devo attendere la pubblicazione della decisione". Dunque non vi è ancora una conferma definitiva come spiegato dall'avvocato che non al momento non ha alcun documento che certifichi l'annuncio. "Per l'ufficialità bisognerà attendere la giornata di domani", ha concluso l'avvocato.

L'ultima conferma di custodia cautelare era stata il colpo di grazia per i familiari di Patrick, che si erano dichiarati sfiniti ormai dalle vicende giudiziarie e dalle condizioni disumane in cui Patrick vessa durante le udienze. L'ultima volta il suo caso era stato trattato con quello di altri 700 detenuti e non gli è stato permesso di sedersi e bere per tutta l'attesa del suo processo.

Le altre scarcerazioni

Erano stati scarcerati i 3 dirigenti dell'Ong arrestati al Cairo. I tre di Epir furono liberati grazie alla grande mobilitazione internazionale. Grasser, Karimi e Basheer sono stati lasciati andare dalla prigione di Tora, mentre Patrick aveva dovuto rimanere per altri 45 giorni con l'accusa di propaganda sovversiva. Sembra che Patrick fosse un appiglio necessario per le autorità Egiziane che avevano liberato gli altri 3 attivisti a seguito delle pressioni internazionali. Su Patrick, invece, non hanno voluto retrocedere di un passo. A Fanpage.it, la sorella Marise aveva dichiarato che senza le attenzioni della comunità internazionale, suo fratello avrebbe potuto già essere ucciso. Nonostante sia in vita, però, le stesse attenzioni non sembrano in grado di liberarlo.

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