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Covid 19

Nel Regno Unito nuovo record di morti Covid: 1.564 in 24 ore, 100mila da inizio pandemia

Con 1.564 morti nelle ultime 24 ore il Regno Unito ha fatto registrare il nuovo record giornaliero di decessi causati dal Covid-19. A confermarlo il Ministero della Salute, aggiungendo che i nuovi contagiati sono 47.525 su un totale di 584.760 test effettuati. Le vittime da inizio pandemia sono più di 100mila.
A cura di Davide Falcioni
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Con 1.564 morti nelle ultime 24 ore il Regno Unito ha fatto registrare il nuovo record giornaliero di decessi causati dal Covid-19. A confermarlo il Ministero della Salute, aggiungendo che i nuovi contagiati sono 47.525 su un totale di 584.760 test effettuati. La terza ondata di infezioni sta dunque duramente colpendo il Paese in cui, secondo le ultime stime, le vittime della pandemia hanno ormai superato la soglia delle 100mila. Il bollettino ufficiale riporta un totale di 84.767 decessi, ma la cifra comprende solo chi ha perso la vita entro 28 giorni dalla diagnosi di covid-19. Tuttavia, spiega il Guardian, secondo le agenzie statistiche britanniche, entro la data del 10 gennaio vi sono stati 93.418 decessi dove l'infezione è stata riportata sul certificato di morte. A questi vanno aggiunti altri 7.742 morti riportati dal bollettino ufficiale, per un totale di 101.160. Ciò significa che in UK una persona su 660 è deceduta di Coronavirus o per cause ad esso collegate.

UK, ospedali saturi: molti pazienti verranno spostati negli hotel

La situazione è dunque drammatica e il Segretario di Stato per la Salute Matt Hancock ha annunciato che il Sistema Sanitario nazionale, visti i numeri in costante aumento, sta pensando di spostare molti pazienti negli hotel per allentare la pressione sugli ospedali, che sono ormai allo stremo. "Ci sono serie pressioni sul sistema sanitario nazionale, stiamo pensando a diverse soluzioni – ha spiegato Hancock – per permettere agli ospedali di respirare e continuare il loro lavoro in maniera agile". I pazienti affetti da Covid attualmente nelle strutture sanitarie sono circa 35.000. Molti pazienti, le cui condizioni non destano particolari preoccupazioni, potrebbero essere dimessi in anticipo per essere trasferiti in albergo o a casa nell'ottica di liberare preziosi posti letto. Hancock ha precisato naturalmente che questa iniziativa verrebbe adottata "sempre e solo se fosse clinicamente la cosa giusta per i nostri concittadini malati".

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