Negli Usa il Coronavirus distrugge il mercato del lavoro: 22 milioni di disocuppati in 4 settimane

Tra le crisi innescate dall'emergenza Coronavirus c'è quella relativa al mondo del lavoro. Spetta anche in questo caso agli Stati Uniti segnare un triste record, dopo essere diventato il primo paese a livello globale per numero di casi positivi, che stanno raggiungendo quota 700mila. In sole quattro settimane, infatti, i disoccupati sono diventati ben 22 milioni. E' quanto è emerso analizzando l'aggiornamento settimanale del dipartimento del lavoro sulle richieste di sussidi di disoccupazione. Le domande sono state 5,24 milioni, dopo i 6,61 milioni della settimana precedente, avanzate complessivamente da 22 milioni di cittadini nell'ultimo mese, da quando cioè sono stati registrati i primi contagi. Si tratta di una cifra, dicono gli esperti, che è quasi pari al numero netto dei posti creati in nove anni e mezzo di ripresa iniziata alla fine dell'ultima recessione nel 2009 fino all'arrivo della pandemia.

Il numero complessivo dei lavoratori che ricevono sussidi di disoccupazione da più di una settimana, relativo alla settimana terminata il 4 aprile, l'ultima per la quale è disponibile il dato, ha registrato un rialzo di 4.530.000 unità a 11.976.000 unità. Numeri, questi, poco incoraggianti che arrivano all'indomani della notizia secondo cui anche la produzione industriale Usa a marzo è crollata del 5,4%, registrando il peggior calo mensile dal 1946 ad oggi, e le vendite al dettaglio che hanno messo a segno una flessione dell'8,7%. Per altro, anche le previsioni non sono delle migliori: secondo gli esperti, il tasso di disoccupazione potrebbe raggiungere il 15% ad aprile, il dato più alto dalla Grande Depressione degli anni 30. E' anche e soprattutto per questo che il presidente Donald Trump spinge per una riapertura delle attività produttive contro il parere degli esperti e anche dei governatori dei singoli stati, in primis Andrew Cuomo, dello Stato di New York, che invece non vorrebbero ancora allentare le misure restrittive per il contenimento della pandemia, che finora ha fatto già più di 30mila vittime.