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Nato, i negoziati tra Svezia, Finlandia e Turchia: Ankara chiede armi e garanzie sul terrorismo

“Il presidente Erdogan mi ha riportato le preoccupazioni che aveva essenzialmente espresso pubblicamente e riguardano il terrorismo. E ovviamente la necessità di avere armi di cui hanno bisogno”: lo ha spiegato il segretario generale della Nato, alla vigilia dei negoziati tra Svezia, Finlandia e Turchia per l’ingresso delle prime nell’Alleanza.
A cura di Annalisa Girardi
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Si continua a discutere, all'interno della Nato, sull'entrata di Svezia e Finlandia nell'Alleanza. Un'eventualità a cui si oppone la Turchia. Per togliere il veto il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha detto di aver bisogno, in cambio, di una serie di armamenti. A fare il punto della situazione è stato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, oggi al World economic forum di Davos. "Nelle mie conversazioni con il presidente Erdogan ha espresso le preoccupazioni che aveva essenzialmente espresso pubblicamente e riguardano il terrorismo, il Pkk e ovviamente la necessità di avere armi di cui hanno bisogno", ha spiegato.

Cosa ha detto Stoltenberg sul veto della Turchia

Dicendosi poi sicuro che si arriverà presto a un accordo: "Sono fiducioso che si troverà velocemente una soluzione. Ma credo che parte di questa soluzione sia anche riconoscere, nonostante una divergenza di vedute tra gli Alleati, che la Turchia sia un alleato importante". E ancora, Stoltenberg ha poi specificato: "La Turchia è l'alleato che ha sofferto più attacchi terroristici, molto più di ogni altro alleato. La Turchia è chiave per la sua posizione geografica strategica, al confine con l'Iraq e la Siria. La guerra contro l'Isis si è basata totalmente sull'utilizzo della logistica turca.. E ovviamente guardando alla guerra in Ucraina, al Mar Nero, è chiara l'importanza della Turchia". Rimangono comunque alcune distanze: "Non sto dicendo che non ci siano divergenze tra gli alleati sull'affidabilità della Turchia ad esempio sulla libertà di stampa. Ma quello che sto dicendo è che la Turchia è  importante per tutta l'alleanza. Per questo stiamo lavorando duro", ha aggiunto.

Cosa chiederà la Turchia  Svezia e Finlandia

Oggi una delegazione di Svezia e Finlandia è partita alla volta della Turchia per incontrare i funzionari del governo di Ankara e cercare di arrivare quindi a un accordo che sollevi il veto turco sull'ingresso di Stoccolma ed Helsinki nella Nato. Domani le parti si siederanno al tavolo e la Turchia presenterà le proprie richieste di garanzia di sicurezza: probabilmente chiederà conto delle accuse già rivolte ai due Paesi, che secondo il governo turco ospiterebbero militanti curdi che Ankara considera terroristi. In particolare, fonti vicine al presidente turco fanno sapere che si chiederanno alla Svezia "azioni concrete" per porre fine al "sostegno politico" e finanziario al gruppo curdo armato Pkk, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan.

Non solo: la Turchia dovrebbe anche richiedere lo stop alle sanzioni nei suoi confronti e la fine dell'embargo sulle armi, imposto dopo alcune operazioni turche contro i curdi nel nord della Siria. Infine, Ankara dovrebbe chiedere anche di sospendere il sostegno (o presunto tale) all'organizzazione che la magistratura denomina Feto, considerata responsabile del tentato golpe del 2016. Oggi, intervenendo sempre a Davos, il ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto, ha affermato di comprendere le "preoccupazioni per la sicurezza" turche in materia di terrorismo, ma ha anche sottolineato che il suo Paese ha "buone risposte per questo perché anche noi facciamo parte della lotta contro il terrorismo". 

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