Mosca contro la Germania: “I tank a Kiev? Berlino coinvolta direttamente nel conflitto”

Prima l'incontro con Xi Jinping per discutere eventuali accordi di pace da proporre a Kiev, poi l'escalation di annunci militari, a partire da quello riguardante le armi nucleari tattiche russe in Bielorussia e la promessa di "rispondere adeguatamente" al rifornimento di munizioni all'uranio impoverito a Kiev da parte dell'Occidente. I rapporti della comunità internazionale con la Russia diventano sempre più tesi alla luce delle dichiarazioni che arrivano di ora in ora dal Cremlino. Vere e proprie minacce che oggi hanno toccato anche la Germania.
Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, Berlino "svolge un ruolo attivo nel pompare armi all'Ucraina" e questo "aumenta il suo coinvolgimento diretto e indiretto nel conflitto". Le dichiarazioni arrivano dopo che Kiev ha ricevuto i carri armati britannici Challenger e i 18 Leopard promessi due mesi fa dalla Germania.
Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha confermato quanto dichiarato già da Kiev, sottolineando di aver inviato 18 carri armati in Ucraina. In un post su Twitter, ha sottolineato che i rifornimenti faranno una "differenza cruciale" nel conflitto. "Abbiamo promesso di fornire abbastanza carri armati per un gruppo tattico e per mantenere la parola data, abbiamo fornito altri 4 carri armati in più rispetto a quanto originariamente promesso. Potete contare su di noi" ha scritto Pistorius online.
Eppure, la Germania ha a lungo discusso sull'opportunità di inviare le armi a Zelensky. Per lungo tempo, Berlino ha tergiversato per evitare di "agire da sola", chiedendo una "copertura politica", ossia la decisione preventiva o contemporanea di altri alleati per fornire lo stesso tipo di armi. Il rifornimento dei Leopard, poi, avrebbe voluto dire segnare un "salto di qualità" importante nella guerra, rischiando così di "provocare" una forte reazione russa.