Il maratoneta più anziano al mondo muore investito da un’auto a 114 anni. Diceva: “Correte di più, sarete felici”

La leggenda della maratona Fauja Singh è morto in un terribile incidente stradale a 114 anni. L’uomo, ritenuto il maratoneta più anziano del mondo, è stato investito mentre passeggiava nel suo villaggio natale, nel Punjab, in India, dove si era ritirato negli ultimi anni. Un veicolo non identificato lo ha investito mentre attraversava la strada durante la sua passeggiata mattutina a Beas Pind, vicino a Jalandhar. Inutili i soccorsi dei passanti che lo hanno portato in ospedale, dove Fauja Singh è morto lunedì. "Sono in corso le ricerche e il responsabile verrà catturato presto", ha affermato un alto ufficiale della polizia locale.
La conferma è arrivata dal suo club podistico e organizzazione benefica, Sikhs In The City che ha annunciato che dedicherà tutti i prossimi eventi a celebrare la sua vita fino alla Fauja Singh Birthday Challenge di domenica 29 marzo 2026. “Carissimi runner. È con grande tristezza che possiamo confermare che la nostra icona di umanità e fonte di positività, Fauja Singh, è scomparso in India all'età di 114 anni. È deceduto a causa delle ferite riportate in un incidente stradale mentre attraversava la strada vicino a casa sua” recita la nota, aggiungendo: “Raddoppieremo gli sforzi per raccogliere fondi per costruire la Fauja Singh Clubhouse sul percorso di Ilford dove era solito allenarsi".

Fauja Sing e i record nella maratona
Singh infatti aveva vissuto a Ilford, a Londra, dagli anni ‘90 facendosi un nome nel mondo del podismo battendo numerosi record di tempo nella maratona in diverse fasce d'età, anche quando aveva più di 100 anni. Ha iniziato a correre a 89 anni e ha corso nove maratone complete tra il 2000 e il 2013, anno del suo ritiro.
Tedoforo delle Olimpiadi di Londra del 2012, era diventato il primo centenario a completare una maratona completa nel 2011 a Toronto anche se il record non era stato riconosciuto dal Guinness dei primati perché l’uomo non aveva un certificato di nascita che all’epoca in India non esistevano. Fauja Singh però ha sempre potuto contare sul passaporto britannico che indicava come data di nascita il 1° aprile 1911 e aveva anche una lettera di congratulazioni della Regina per il suo 100° compleanno.

"Da ragazzo non sapevo nemmeno che esistesse la parola maratona"
Da bambino, cresciuto nel Punjab, Singh veniva preso in giro dalla gente del suo villaggio perché aveva le gambe deboli e non riusciva a camminare correttamente fino all'età di cinque anni. "Da ragazzo non sapevo nemmeno che esistesse la parola ‘maratona'. Non sono mai andato a scuola, né ho praticato alcun tipo di sport. Ero un contadino e ho trascorso gran parte della mia vita nei campi", aveva raccontato l’uomo a BBC Punjabi nel giugno scorso.
Dopo la morte della moglie, all'inizio degli anni '90, si trasferì a Londra per vivere con il figlio maggiore. Qui incontrò un gruppo di uomini anziani che andavano a correre insieme ed era iniziata la sua avventura. Singh debuttò alla Maratona di Londra nel 2000, un mese prima di compiere 89 anni, terminando la gara in sei ore e 54 minuti,
Singh raggiunse la fama internazionale nel 2003, quando Adidas lo ingaggiò per la campagna pubblicitaria Nothing Is Impossible, in cui comparivano anche leggende come Muhammad Ali. La maggior parte dei suoi guadagni derivanti dalle sponsorizzazioni andava però direttamente alle fondazioni benefiche. L’ultima gara nel 2013 completando una corsa di 10 km in un'ora, 32 minuti e 28 secondi.
"Mangiare meno, correre di più e rimanere felice: questo è il segreto della mia longevità. Questo è il mio messaggio per tutti", aveva dichiarato lo scorso mese, rivelando: "Continuo a fare passeggiate in paese per mantenere le gambe forti. Una persona deve prendersi cura del proprio corpo".