Morta Sarah Beckstrom, la soldatessa colpita durante la sparatoria vicino alla Casa Bianca

Sarah Beckstrom, uno dei due soldati della Guardia Nazionale colpiti mercoledì a Washington nel corso di una sparatoria avvenuta a poca distanza dalla Casa Bianca, è morta ieri a causa delle gravi ferite riportate. A confermare il decesso della giovane militare, una ventenne del West Virginia, è stato il presidente Trump in un messaggio ai soldati da Mar-a-Lago. "È stata aggredita brutalmente".
Accanto a lei, nell’attacco, è rimasto gravemente ferito il sergente dell’Aeronautica Andrew Wolfe, ventiquattro anni, anch’egli in servizio presso la Guardia Nazionale del West Virginia. Entrambi erano stati dispiegati nella capitale dallo scorso agosto nell’ambito di un’operazione federale che l’amministrazione Trump ha avviato con l'intento di combattere la criminalità comune.
La ricostruzione degli eventi tratteggia un’azione improvvisa e violenta. Un uomo, identificato come Rahmanullah Lakanwal, avrebbe aperto il fuoco utilizzando un revolver calibro .357, colpendo Beckstrom anche quando era caduta a terra, per poi rivolgersi verso Wolfe. Ferito gravemente durante la risposta delle forze di sicurezza, il sospettato è stato immediatamente posto in custodia. Le autorità sostengono che abbia attraversato gli Stati Uniti in auto dallo Stato di Washington per compiere l’attacco. Nelle ore successive, l’F.B.I. ha perquisito l’appartamento in cui viveva a Bellingham, senza fornire ulteriori dettagli.

La figura di Lakanwal è rapidamente diventata terreno di scontro politico. L’uomo, un ex membro delle "Zero Units" afghane addestrate dalla C.I.A. nella provincia di Kandahar, era entrato negli Stati Uniti tramite Operation Allies Welcome, il programma varato durante la presidenza Biden per accogliere gli afghani in fuga dai Talebani. L’amministrazione Trump ha annunciato una revisione degli ingressi provenienti da paesi considerati "a rischio", pur evitando di chiarire perché Lakanwal avesse ottenuto l’asilo proprio lo scorso aprile, dopo il ritorno di Trump alla Casa Bianca.
Mentre emergono dettagli sul passato del sospettato, con testimonianze che parlano di problemi di salute mentale e di un tormento legato alle operazioni condotte in Afghanistan, l’inchiesta giudiziaria entra nella fase più delicata. La procuratrice statunitense Jeanine Pirro ha riferito che Lakanwal è accusato di tre capi d’imputazione per aggressione con intento di uccidere, precisando che le accuse verranno elevate a omicidio di primo grado alla conferma della morte delle vittime. Con il decesso di Beckstrom e le condizioni critiche di Wolfe, la prospettiva appare già tracciata.
L’attacco ha avuto ripercussioni immediate anche sul piano istituzionale. Nei giorni scorsi un giudice federale aveva disposto la sospensione temporanea del contestato dispiegamento della Guardia Nazionale nella capitale. Dopo la sparatoria, l’amministrazione Trump ha chiesto di bloccare quella decisione, annunciando contestualmente l’invio di ulteriori 500 militari.