video suggerito
video suggerito

Migranti, la Germania ci ripensa e applica accordi di Dublino: “Respingiamo anche siriani”

Un portavoce del ministero degli Interni ha riferito che la Germania ha ricominciato a riapplicare le regole comunitarie che prevedono la registrazione dei migranti nel primo paese di arrivo.
A cura di Antonio Palma
67 CONDIVISIONI
Immagine

Dopo aver aperto le frontiere dando il via libera all'accoglienza dei richiedenti asilo provenienti dai Paesi in guerra come la Siria e innescando anche polemiche con i Paesi confinanti, la Germania ci ripensa e torna ad applicare gli accordi di Dublino. Lo ha confermato un portavoce del ministero dell'Interno di Berlino spiegando che già da alcune settimane la Germania è tornata a seguire i criteri comunitari per i richiedenti asilo e quindi tutti i migranti saranno fermati alle frontiere e respinti nel primo Paese europeo dove sono arrivati, anche quelli siriani. "Dal 21 ottobre Berlino segue nuovamente i criteri per tutti i Paesi di provenienza e per tutti gli Stati europei, eccetto la Grecia, ciò vale anche per i cittadini siriani" ha chiarito infatti il portavoce.

Di fronte all’ondata di profughi dalle zone di guerra questa estate il governo tedesco alla fine aveva deciso di sospendere gli accordi di Dublino e permettere ai rifugiati siriani di registrarsi in Germania anche se non era il primo Paese Ue d’arrivo. Una decisione che aveva innescato forti polemiche sia con gli altri Paesi della rotta balcanica, che si sono ritrovati a far fronte a ingenti afflussi di migranti che volevano attraversare il loro territorio, sia interne. La cancelliera Merkel infatti era sta molto criticata e, dopo il grosso flusso di arrivi, da tempo nel Paese si discuteva di provvedimenti tampone come una protezione sussidiaria di un anno ai profughi che limiterebbe i benefit del diritto di asilo come il ricongiungimento famigliare.

Nelle previsioni del governo la Germania doveva accogliere 800mila profughi entro la fine dell’anno, ma alcune stime parlano di un milione. L'impatto di questa nuova decisione ora resta tutto da chiarire visto che  esclude la Grecia, principale paese d’accesso per i migranti, soprattutto siriani, che seguono la rotta balcanica. Secondo i dati Frontex infatti oltre 540mila migranti sono sbarcati nelle isole greche nei primi dieci mesi dell'anno. Un numero tredici volte superiore rispetto a quello dei profughi in fuga arrivati nello stesso periodo nel 2014. La maggior parte poi è partita per Serbia e Macedonia per poi arrivare in Ungheria e Croazia. Nonostante il peggioramento delle condizioni meteo, anche ad ottobre oltre 150mila persone hanno viaggiato dalla Turchia alla Grecia. I siriani costituiscono il gruppo più numeroso tra i nuovi arrivi, ma nelle ultime settimane è cresciuto in modo significativa anche la quantità degli afghani.

67 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views