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Guerra in Ucraina

Mar D’Azov perso per sempre per l’Ucraina: l’annuncio della Crimea mentre la Russia insiste in Donbass

Il vice primo ministro del governo della Crimea Georgy Muradov ha annunciato che “il Mar d’Azov è perduto per sempre per l’Ucraina. I porti delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson non saranno mai più ucraini”. Intanto, continua l’offensiva della Russia in Donbass: “Mosca in vantaggio nei combattimenti in Lugansk”.
A cura di Ida Artiaco
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"Il Mar d'Azov è perduto per sempre per l'Ucraina. I porti delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson non saranno mai più ucraini. Sono sicuro che dopo la riunificazione delle nostre regioni con la Russia, il Mar d'Azov tornerà ad essere, come prima, esclusivamente un mare interno della Federazione Russa". È questo l'annuncio fatto questa mattina dal vice primo ministro del governo della Crimea Georgy Muradov, riportato da Ria Novosti. L'agenzia russa cita anche Vladimir Rogov, un funzionario nominato da Mosca nella regione occupata di Zaporizhzhia, il quale ha affermato che "le regioni di Zaporizhzhia e Kherson non torneranno mai sotto il controllo di Kiev".

Per altro nella giornata di ieri, Putin ha firmato un decreto con il quale ha reso più semplice la concessione del passaporto russo ai cittadini di queste Regioni, una modalità che Mosca ha già usato in passato per creare situazioni di annessioni "di fatto" di territori di altri Paesi.

Così, dopo aver perso il controllo di Mariupol, per gli ucraini è diventato sempre più difficile affermare la propria presenza nella regione a Sud del Paese. Intanto, le forze russe continuano l'offensiva a Est nella Regione del Donbass, come ha confermato il ministero della Difesa britannico nel suo consueto aggiornamento quotidiano sugli sviluppi del conflitto. Secondo Londra, tuttavia, "l’esercito russo sta registrando perdite significative in molte delle sue unità d’élite, e le forze aviotrasportate sono state pesantemente coinvolte in diverse operazioni fallimentari dall’inizio dell’invasione".

Secondo le ultime informazioni, Mosca ha attaccato 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk. "I nemici hanno sparato contro più di 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, distruggendo o danneggiando 47 siti civili, tra cui 38 case e una scuola. A causa di questi bombardamenti 5 civili sono morti e 12 sono stati feriti", ha scritto su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze armate dell'Ucraina, citato dalla Bbc. Sarebbero anche in corso massicci bombardamenti russi sulla città di Slavyansk e attacchi concentrati per il pieno controllo di Lyman.

Tuttavia, al momento, la Russia è "in vantaggio" proprio nei combattimenti nella regione orientale di Lugansk come ha ammesso in un briefing un comandante militare ucraino. "La Russia è in vantaggio, ma stiamo facendo tutto il possibile", ha detto il generale Oleksiy Gromov. Secondo Gromov, la Russia sta anche spostando i sistemi missilistici Iskander nella Regione bielorussa di Brest, cosa che potrebbe preannunciare nuovi attacchi missilistici sull'Ucraina occidentale. Intanto, il presidente Zelensky continua a guidare la resistenza. In uno dei suoi ultimi messaggi su Telegram ha affermato che "non c'è alternativa per l'Ucraina oltre a combattere gli invasori russi e vincere la guerra. Liberare la nostra terra e il nostro popolo. Perché gli occupanti vogliono tutto ciò che abbiamo. Compreso il diritto alla vita degli ucraini".

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