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Guerra in Ucraina

Macron dice che non è il momento dei negoziati per la fine della guerra in Ucraina

Dopo i suoi colloqui con Xi Jinping durante la visita di Stato in Cina, Macron ha detto che sulla guerra in Ucraina “il momento è militare” e non “dei negoziati” di pace.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La guerra in Ucraina non può finire ora, con un negoziato. Il presidente francese Emmanuel Macron è stato molto chiaro, rilasciando un'intervista a Les Echos dopo la sua visita di Stato in Cina, durante la quale ha parlato a lungo con Xi Jinping. Non è un segreto che la Cina stia cercando di giocare – e forse lo sta già facendo – un ruolo centrale nel conflitto in Ucraina, e soprattutto nella pace che dovrà essere raggiunta. Il rapporto con la Russia di Putin è più stretto che mai, e non a caso – nei giorni scorsi – tutti gli occhi del mondo erano puntati sulla visita di Macron: "Credo che la Cina stia facendo la nostra stessa osservazione, ovvero che oggi il momento è militare – ha detto il presidente francese – Gli ucraini stanno resistendo e noi li stiamo aiutando. Non è il momento dei negoziati, anche se li stiamo preparando e se dobbiamo gettare le basi".

Insomma, secondo Macron al momento c'è ben poco su cui negoziare: "Ma questo è lo scopo del dialogo con la Cina – ha insistito il presidente francese – consolidare approcci comuni. Uno, il sostegno ai principi della Carta delle Nazioni Unite. Due, un chiaro richiamo sul nucleare dopo che Putin ha dispiegato armi in Bielorussia pochi giorni dopo essersi impegnato a non farlo. Tre, un chiaro richiamo al diritto umanitario e alla protezione dei bambini. Quattro, un impegno per una pace negoziata e duratura".

"Noto che il presidente Xi Jinping ha parlato di un'architettura di sicurezza europea – ha continuato Macron – Ma non ci potrà essere un'architettura di sicurezza europea finché in Europa ci saranno Paesi invasi o conflitti congelati". E ha concluso: "Si vede quindi che c'è una matrice comune che emerge da tutto questo. L'Ucraina è una priorità per la diplomazia cinese? Forse no. Ma questo dialogo ci permette di temperare i commenti che abbiamo sentito su una forma di compiacenza da parte della Cina nei confronti della Russia".

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