L’uragano Erick travolge il Messico: morti un bambino e un uomo, strade allagate e abitazioni distrutte

L’uragano Erick ha travolto la costa occidentale del Messico, causando 2 morti: sul territorio si sono abbattuti violenti nubifragi e venti che hanno superato i 230 km/h di velocità.
A cura di Dario Famà
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Un uragano si è abbattuto sul Messico, causando la morte di almeno due persone, tra cui un bambino. Il ciclone Erick, appartenente alla categoria 4 della scala Saffir-Simpson, è stato catalogato come "fortissimo" e ha procurato ingenti danni sulle coste dello Stato di Oaxaca, nel Sud-Ovest del Paese.

Originatosi 4 giorni fa, all'alba di ieri la perturbazione tropicale si è intensificata e ha scatenato nubifragi e venti con una velocità superiore a 230 km/h. Secondo il Centro Nazionale Uragani (NOAA), il tornado ha impattato sul terreno intorno alle 5:30 del mattino locali a circa 32 chilometri da Punta Maldonado.

In un comunicato, il governo dello Stato di Oaxaca ha confermato il decesso di un uomo nel comune di San Pedro Pochutla, folgorato da alcuni cavi ad alta tensione mentre prendeva parte alle operazioni di pulizia della città.

Stessa sorte è toccata a un bambino di un anno, travolto da un ruscello mentre la madre tentava di attraversare il corso d'acqua portando il piccolo in braccio. A confermare la tragedia, avvenuta a San Marcos, è la Protezione civile dello Stato di Guerrero, a nord di Oaxaca.

La situazione è stata monitorata dalla Presidente messicana Claudia Sheinbaum Pardo, che ieri mattina ha informato la popolazione in una diretta Facebook, coinvolgendo anche le autorità preposte per il soccorso e lo studio dell'uragano.

Nelle ultime ore la tempesta è stata declassata a "minima", permettendo così un graduale ritorno alla normalità delle zone interessate dalle violente precipitazioni. Durante le fasi più concitate dell'emergenza, infatti, le scuole negli Stati di Oaxaca e Guerrero sono rimaste chiuse e le autorità hanno organizzato numerosi rifugi temporanei, dove i cittadini potevano trovare riparo.

Notevoli i danni causati dalla calamità naturale a Sud del Paese: alcune strade delle città colpite sono state inondate dall'acqua e molte abitazioni sono state distrutte dai violenti rovesci e dai forti venti a Santo Domingo Tehuantepec, San Francisco Sola e Santiago Textitlán. Inoltre, la Protezione Civile ha comunicato alcune delle strutture deteriorate, tra cui un ospedale nel comune di Santa María Huatulco. Ad aver subito danneggiamenti anche 15 tratti stradali, alcuni dei quali sono stati chiusi provvisoriamente. Infine, circa 123.000 persone hanno registrato problemi nell'utilizzo della corrente elettrica.

Per provare a risolvere questi problemi, il governo ha impiegato oltre 35mila militari, di cui poco più di 2mila riservisti, mettendo a disposizione anche un aereo e un elicottero per le emergenze. Lo ha comunicato il Ministero della Difesa messicano.

Erick non è il primo ciclone che ha colpito le coste occidentali del Messico durante l'anno: si tratta del quinto uragano ad essersi abbattuto sulle sponde dell'Oceano Pacifico, una stagione che è appena cominciata e sarà destinata a durare fino a fine novembre.

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