Luca, archeologo di 13 anni, scova il tesoro del re vichingo Bluetooth

Pezzi d'alluminio senza alcun valore: è questo che Luca Malaschnittschenko, un ragazzino di 13 anni, era convinto di aver trovato durante uno scavo archeologico, la sua grande passione. Quando però il giovane e il suo maestro Ralf Schoen hanno osservato bene quei reperti, scovati grazie al metal detector in mezzo alla campagna tedesca, si sono accorti che si trattava di oggetti potenzialmente dal grande valore, così li hanno sottoposti agli esperti dell'istituto archeologico del Meclemburgo-Pomerania, che nel giro di tre mesi e dopo un'attenta analisi hanno dato la conferma: avevano tra le mani monete e gioielli vecchi di mille anni, un tesoro dal valore inestimabile. "E' stato il ritrovamento più importante della mia vita" ha spiegato Schoen. E il team di archeologi del Meclemburgo che ha tirato fuori orecchini, anelli, bracciali e altri gioielli, ma anche 600 monete d'argento e un martello di Thor della fine dell'epoca vichinga, lo ritiene "il più importante scavo del Baltico meridionale di monete dell'età del re ‘Dente azzurro' e dunque di straordinaria importanza".
"Dente azzuro" era il modo in cui veniva soprannominato Aroldo I di Danimarca, il valoroso re cristiano che nel decimo secolo unì il malconcio regno dei danesi e aveva il soprannome "dente azzurro" , si presume per un dente marcio o forse per la sua passione per le more o per l'usanza di tingersi di blu i denti che avevano alcuni guerrieri nordici dell'epoca. Araldo Dente Azzurro è considerato anche il sovrano che introdusse il cristianesimo nel Paese. Aroldo dovette poi fuggire in Pomerania a causa di una rivolta capeggiata dal figlio, Sweyn Barbaforcuta. Da ‘Harad Bluetooth' deriva tra l'altro il nome dato dalla Ericsson allo standard Bluetooth usato per far comunicare dispositivi elettronici come cellulari, tablet e pc: uno strumento per unire. Anche il simbolo del Bluetooth è un omaggio a Harald.