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Covid 19

L’Oms conferma: “Solo vaccinando i più giovani sconfiggiamo la pandemia di Coronavirus”

Maria Van Kerkhove, 43 anni ed esperta dell’Oms, sul vaccino anti Covid: “Saranno gli anziani e i pazienti ad alto rischio ad essere essere immunizzati per primi. È bene proteggerli dalla malattia, si spera che questo ridurrà notevolmente il numero di morti; d’altra parte, non diffondono il virus tanto quanto i giovani. Solo con la vaccinazione di quest’ultimi il numero dei casi diminuirà”.
A cura di Ida Artiaco
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Mentre i vari Paesi si stanno organizzando per distribuire le prime dosi del vaccino anti Covid, con Regno Unito e Stati Uniti che hanno già cominciato, si fa strada tra gli esperti la discussione su quando finirà la pandemia di Coronavirus. Quasi tutti i piani vaccinali fin qui elaborati, prevedono l'avvio della somministrazioni dal personale sanitario e dagli ospiti delle residenze per anziani, che sono stati tra i maggiori focolai della prima e seconda ondata. Tuttavia, per mettere la parola fine all'emergenza sanitaria, che ha fatto finora un milione e settecentomila morti nel mondo, si dovranno vaccinare i più giovani. Lo ha detto Maria Van Kerkhove, 43 anni ed epidemiologa a capo dell'Organizzazione mondiale della Sanità, in una intervista rilasciata al quotidiano tedesco Spiegel.

"Quanto ci vorrà prima di tornare alla normalità?", le viene chiesto. "Il numero di casi non diminuirà sensibilmente nonostante l'avvio delle vaccinazioni almeno fino alla seconda metà del 2021 – ha risposto Van Kerkhove -. Inizialmente, saranno gli anziani e i pazienti ad alto rischio ad essere essere immunizzati. È bene proteggerli dalla malattia, si spera che questo ridurrà notevolmente il numero di morti; d'altra parte, non diffondono il virus tanto quanto i giovani. Solo con la vaccinazione di quest'ultimi il numero dei casi diminuirà. Per il momento, la vaccinazione è solo un'altra arma nel nostro arsenale, ma non la panacea di tutti i mali. Purtroppo dovremo mantenere a lungo le misure di sanità pubblica che conosciamo", quindi distanziamento sociale, uso delle mascherine e igiene personale. Alla domanda se quest'anno si dovrà cancellare il Natale così come siamo abituati a viverlo l'esperta non ha dubbi: "Io penso solo che penso che nei Paesi in cui il virus si sta diffondendo più rapidamente, dovremmo trascorrere le vacanze solo con le persone con cui viviamo generalmente. Non è il momento per grandi festeggiamenti in grandi gruppi. Possiamo farlo quando la pandemia sarà finita. Non posso dire quando succederà, ma ci sarà quel giorno di vittoria in cui proclameremo la sconfitta di Covid-19. E poi spero che tutto il mondo festeggi insieme".

Quello che si sta prospettando, soprattutto in Europa, è uno degli inverni più difficili di sempre, per quanto in alcuni Paesi, come la Germania, misure soft non hanno fatto ottenere gli effetti sperati e si è dovuti tronare a provvedimenti più restrittivi. "L'Europa – ha concluso Maria Van Kerkhove – potrebbe certamente imparare molto dall'Asia. Molti paesi dell'Estremo Oriente sono riusciti a ridurre il numero dei casi e allo stesso tempo a rimanere estremamente vigili. Se il numero di casi aumenta di nuovo, reagiscono immediatamente in modo aggressivo così che un piccolo incendio non diventi una deflagrazione. In estate anche l'Europa avrebbe avuto la possibilità di raggiungere uno stato così stabile. Ma troppe persone si sono comportate come se la pandemia fosse già finita. È stata una opportunità persa".

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