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Lo staff dell’Oms in Africa per curare l’Ebola ha abusato di donne e ragazze

Da un rapporto emerge che gli operatori umanitari impegnati nella missione per debellare l’Ebola nella Repubblica Democratica del Congo hanno molestato e stuprato decine di donne. Individuati 83 presunti autori di abusi sessuali: in 21 casi si è riusciti a stabilire che si trattava di dipendenti dell’Oms.
A cura di Susanna Picone
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Violenze sessuali in Africa di cui sarebbero responsabili funzionari della missione anti-Ebola dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). Abusi, che l’Oms ha ammesso, che sono avvenuti in Congo durante l’epidemia di Ebola. Ora il capo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus si è scusato con le vittime e i sopravvissuti degli abusi. "La prima cosa che voglio dire è che mi dispiace. Sarà una mia priorità assoluta che i colpevoli non siano perdonati ma che paghino", ha detto durante una conferenza stampa.

A commettere gli abusi personale assunto a livello locale e membri di squadre internazionali al lavoro dal 2018 al 2020 per combattere l’Ebola. Gli abusi so venuti a galla dopo un'indagine indipendente della stessa Oms: tutto è partito da un reportage dell'agenzia Reuters che, in collaborazione l'ong The New Humanitarian, ha raccolto oltre 50 denunce di stupro da parte di donne residenti nell’est del Congo. È emerso che le vittime non hanno ricevuto il sostegno e l’assistenza necessari contro l’Ebola e che gli episodi di abusi hanno contribuito a una loro maggiore vulnerabilità. Decine di donne sarebbero state costrette ad avere rapporti sessuali in cambio di un lavoro o sarebbero state minacciate in caso di rifiuto. Tra le vittime di violenza cuoche e addette alle pulizie che lavoravano per i programmi di informazione sull'Ebola. Degli 83 responsabili, 21 fanno parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

"Falle strutturali" nella gestione del lavoro e "negligenze" gli errori all'origine delle violenze secondo la commissione d'inchiesta indipendente istituita dall'ente dell'Onu per indagare sulle denunce. L'indagine condotta in questi mesi ha coinvolto oltre 200 persone, tra vittime di stupro, presunte vittime e operatori sanitari.

Tedros Adhanom Ghebreyesus in Congo
Tedros Adhanom Ghebreyesus in Congo

"Faccio fatica a trovare le parole per descrivere i miei sentimenti quando ho letto per la prima volta la relazione della Commissione”, così il direttore generale dell’Oms. "Mi dispiace per quello che vi è stato fatto da persone che erano impiegate dall'Oms per servirvi e proteggervi. Mi dispiace per la continua sofferenza che questi eventi devono causare, mi dispiace che abbiate dovuto riviverli. Grazie per il vostro coraggio. Quello che è successo non dovrebbe mai succedere a nessuno. È imperdonabile. La mia massima priorità è garantire che i colpevoli non siano scusati, ma chiamati a rispondere", la promessa di Tedros Adhanom Ghebreyesus.

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