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L’Italia non rispetta la direttiva sull’uso dei pesticidi: Bruxelles minaccia le vie legali

L’Italia è tra gli stati membri dell’Unione Europea che rischiano una procedura di infrazione se non rispetteranno le direttive sull’uso dei pesticidi in agricoltura. L’obiettivo dell’Europa è di ridurre entro il 2030 del 50% la quantità di prodotti chimici per rendere il sistema alimentare più sostenibile.
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La Commissione Europea ha minacciato di ricorrere alle vie legali contro tutti i governi dell'Unione se continueranno a infrangere le regole sulla riduzione dell'impatto ambientale dei pesticidi e a non garantire il benessere degli animali da allevamento. In 27 lettere personalizzate ai governi nazionali, il commissario dell'Ue per la salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides ha infatti chiesto che i paesi dell’Unione garantiscano il rispetto immediato e completo dei requisiti legati alla strategia Farm to Fork. L'obiettivo del progetto è di rendere il sistema alimentare più sostenibile entro il 2030, riducendo l'uso dei pesticidi del 50%, come previsto dal Green Deal europeo. "Vorrei confermare la nostra determinazione a intraprendere un'azione legale decisiva in caso di inosservanza sistematica", ha scritto Kyriakides. Le lettere della Commissione esprimono inoltre la frustrazione di Bruxelles per il disinteresse dei governi nazionali nei confronti di un momento storico in cui l'attenzione dell'opinione pubblica sull'ambiente è più alta che mai. Queste questioni sono "di fondamentale importanza per i nostri cittadini", ha affermato il commissario.

Come riporta la testata online Politico.eu le lettere forniscono a ciascun Paese una serie unica di avvisi sulla "non conformità" e la Commissione ha indicato 82 punti su cui 23 Paesi, tra cui l'Italia, non riescono a soddisfare gli standard comunitari sui pesticidi, nonostante la direttiva risalga al 2009. Le mancanze sui pesticidi vanno dalla necessità di aggiornare i propri piani d'azione nazionali alla necessità di ispezionare le attrezzature per l'irrorazione degli stessi. La Commissione ha così ordinato a nove paesi, dal Belgio alla Polonia, di compiere sforzi per promuovere pratiche agricole a minore intensità di pesticidi e ne ha esortati altri otto (tra cui Italia) a formare e certificare adeguatamente i propri agricoltori sull'uso di prodotti chimici.

"La direttiva del 2009 è stata completamente boicottata dagli Stati membri, in particolare dai suoi ministeri dell'agricoltura", ha scritto Hans Muilerman, coordinatore dei prodotti chimici per Pesticide Action Network, dopo aver visto una selezione delle lettere. La stessa commissaria Kyriakides ha scritto nelle sue lettere che ci sono "gravi debolezze nell'attuazione della direttiva sull'uso sostenibile". Nel frattempo, alcuni paesi dell'UE hanno già iniziato a respingere l'obiettivo proposto dalla Commissione di ridurre della metà l'uso e il rischio di pesticidi entro il 2030.

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