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L’influenza del 2010 e i sintomi del virus Australiana: a Gennaio il picco dell’epidemia

Durante le vacanze di Natale e fino a Capodanno una nuova ondata di influenza stagionale si è abbattuta sull’intero stivale: il virus dal nome Australiana ha colpito maggiormente i bambini ed è destinato ad espandersi ancor di più.
A cura di Eleonora D'Amore
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virus australiana

Natale è ormai trascorso e tantissimi italiani hanno tirato un respiro di sollievo pensando di aver ormai superato l'ennesima convalescenza nel letto a causa dell‘influenza del 2010. Si chiama Australiana e per fortuna quest'anno ha deciso di essere meno irruenta rispetto agli altri anni, tranquillizzando lo stato di salute dell'intero stivale.

Dall'inizio di Dicembre circa 120 mila italiani sono stati colpiti dal virus e sono stati costretti nel letto da sintomi quali: febbre alta, mal di gola, raffreddore, tosse, dolori articolari e disturbi gastro-intestinali con momentanei stati di inappetenza. Si calcola che per la fine delle feste natalizie e di fine anno, la diffusione della malattia arrivi a colpire dai 2 ai 5 milioni di italiani, dato variabile e dipendente dalla possibilità o meno di cambi repentini di temperatura.

Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli studi di Milano, si è espresso in merito alla potenza del contagio: "Quest’anno è declassato da virus pandemico a virus stagionaleInoltre, non sarà l’unico protagonista, perché ci saranno anche altri virus stagionali di origine australiana". I più colpiti sono stati senza dubbio i bambini e pare che toccherà il picco massimo del contagio nel mese di Gennaio.

"Pensavamo che il virus arrivasse prima, ma le temperature, che finora sono rimaste tutto sommato miti, hanno determinato questo lieve ritardo sulle previsioni iniziali" ha aggiunto il dott Pregliasco "Per ora si tratta di casi sporadici, identificati grazie a una rete di sorveglianza sempre più sensibile. Ma l'inizio vero e proprio dell'epidemia è atteso a Natale e il picco massimo della curva in Gennaio".

I rimedi, seppur in modo diverso in base alla casistica stagionale, sono sempre più o meno simili a tutti gli altri anni: tanta frutta e verdura nell'alimentazione, tanto caldo e riposo per l'intera convalescenza e ambienti ben arieggiati per consentire un corretto riciclo d'aria.

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