L’esperto della dottrina militare dell’Idf: “Se guerra si prolunga scorte israeliane di missili si esauriranno”

“Entrambi i Paesi avrebbero da guadagnare da una rapida conclusione del conflitto”, dice Ehud Eilam. “Israele potrebbe puntare su un possibile cambio di regime in futuro. E l’Iran su un logoramento interno di Israele”. Il consulente militare spiega quali armi si possono usare per scavare nei bunker nucleari dei Teheran e quali sono i limiti dei due belligeranti. “Gli Stati Uniti potrebbero accettare una mediazione di Xi Jinping, se non intervengono nel conflitto”. Lui stesso ex militare, Eilam ha lavorato come ricercatore e analista al ministero della Difesa israeliano. Tra i suoi libri, Israel’s Military Doctrine (Lexington, 2018) e il recente “Israel’s New Wars (Peter Lang, 2024).

Israele può realisticamente distruggere il più importante impianto di arricchimento dell’uranio iraniano, quello sotto la montagna di Fordow, senza l’aiuto degli Stati Uniti e in particolare senza la bomba GBU-57 MOP?
L’aeronautica militare israeliana (Iaf) possiede bombe bunker-buster statunitensi come la GBU-28, in grado di penetrare oltre 50 metri di terra o 5 metri di cemento. L’industria bellica israeliana ha inoltre sviluppato armi avanzate come l’MPR 500, capace di penetrare 1 metro di cemento armato. L’Iaf potrebbe adottare tattiche speciali, come colpire ripetutamente lo stesso punto per approfondire il cratere creato.
Come a Beirut nel settembre 2024, quando usò decine di GBU-28 da 5.000 libbre per uccidere Nasrallah nel suo quartier generale sotterraneo. Ma basterebbe contro Fordow?
Forse no, visto il tipo di fortificazioni dell’impianto. L’Iaf avrebbe bisogno della MOP americana da 30.000 libbre, progettata per penetrare strutture altamente protette. Ma questa bomba non è mai stata usata in combattimento, solo negli addestramenti. E poi Israele non ha bombardieri pesanti come i B-1 o B-52 per trasportarla. Anche se ce li dessero, addestrare personale per usarli richiederebbe molto tempo. Certo, si può sempre improvvisare. Non dall’oggi al domani, però.
La distanza più breve tra Iran e Israele è di circa 1.700 km. Serve il rifornimento in volo. L’Iaf può sostenere operazioni a lungo raggio senza l’aiuto americano?
L’Iaf ha aerei cisterna Ram (Boeing 707 modificati, ndr). Ma sono vecchi, in servizio da 50 anni.
Quanto a lungo può Israele sostenere una guerra con l’Iran prima di esaurire le sue capacità militari?
Si tratta di una guerra di logoramento. Entrambe le parti hanno limiti militari ed economici che renderebbero difficile proseguire a lungo.
Per esempio, gli intercettori Arrow-3 possono colpire i missili iraniani nello spazio, ma Israele ne ha pochi…
Se il conflitto si prolunga per settimane o mesi, le scorte israeliane di missili d’intercettazione si esauriranno, come anche altre munizioni.
Ma ci sono gli Stati Uniti ad aiutarvi, per ora da dietro le quinte…
Anche gli Usa hanno carenze. Non producono abbastanza armamenti e devono preservarne una buona parte per eventuali conflitti altrove.
E sul fronte interno Netanyahu può star tranquillo?
L’economia israeliana non è in ottima forma, e la popolazione può tollerare una guerra lunga solo fino a un certo punto.
Dall’altra parte, Khamenei dice “nessuna resa”. Ma quanto può resistere l’Iran a una guerra? I suoi siti nucleari sono stati colpiti, la difesa aerea è ridotta al collasso e la gente scappa in massa dalla capitale
L’Iran ha più territorio, popolazione e risorse naturali rispetto a Israele, ma il suo esercito ha già subito gravi colpi e l’economia è fragile. Ha bisogno di una tregua per recuperare.
Ma allora, se i due belligeranti non possono reggere a lungo, si arriverà presto a un cessate il fuoco?
Entrambi i Paesi trarrebbero vantaggio da una fine rapida della guerra. Israele potrebbe sperare in un Iran indebolito o in un futuro cambio di regime. L’Iran potrebbe sperare nel logoramento interno di Israele.
Israele però punta al cambio di regime in Iran. È un obiettivo realistico? Gli iraniani sono 90 milioni, il regime ha forte sostegno fuori dalle città e non esistono alternative politiche credibili…
Israele non dovrebbe puntare alla caduta del regime con la forza militare: sarebbe troppo costoso e poco praticabile.
Israele vuole solo ritardare il programma nucleare iraniano o eliminarlo del tutto?
Spera, aumentando la pressione e con il supporto Usa, di costringere l’Iran ad accettare restrizioni significative sul suo programma nucleare. Sarebbe un risultato importante.
Se se la vedesse brutta, l’Iran potrebbe “incendiare il Golfo”, come fece Saddam nel 1991? Attaccare direttamente i giacimenti petroliferi della regione?
Se per questo, potrebbe farlo anche Israele. Potrebbe colpire il petrolio iraniano, come fece con l’Egitto nel 1967, bombardando le raffinerie di Suez. L’economia iraniana e il finanziamento del programma nucleare ne risentirebbero pesantemente. Ma è un rischio enorme.
Per via delle conseguenze globali?
Colpire il petrolio iraniano oggi potrebbe non sconvolgere il mercato globale come un tempo, ma la Cina non gradirebbe, poiché dipende da quel petrolio. Israele dovrebbe evitare di irritare Pechino, ma deve anche necessariamente, schierarsi con gli Usa.
Netanyahu rischierebbe di trovarsi in una situazione anfibia. Che ruolo ha la Cina nella regione?
La Cina ha mediato tra Iran e Arabia Saudita, cercando stabilità per tutelare i suoi interessi commerciali, in primis il petrolio. Può fare pressioni su Teheran affinché moderi il conflitto. Ha anche influenza su Israele tramite i legami economici. Se riuscisse a mediare una tregua, accrescerebbe il suo ruolo nella regione.
Come si inserisce tutto questo nella rivalità Usa-Cina?
Gli Stati Uniti potrebbero tollerare una mediazione cinese, se ciò contribuisce a stabilizzare la regione. Allontanando l’ipotesi che l’Iran attacchi gli Stati arabi del Golfo per aver aiutato Israele. Uno scenario che trascinerebbe gli Usa nel conflitto. Cosa che l’Iran vuole evitare. Quindi anche Teheran potrebbe accettare la mediazione di Pechino.
Trump non sembra avere una strategia chiara in Medio Oriente. Quale dovrebbe essere la posizione statunitense per sostenere Israele senza generare una guerra totale?
Gli Usa potrebbero mantenere la pressione economica su Teheran, riducendo le esportazioni di petrolio, spingendola a fare concessioni. Ma si rischierebbero reazioni pericolose, come tentativi di bloccare lo Stretto di Hormuz (la via marittima da cui passa il 20 per cento del greggio mondiale, ndr). D’altra parte, gravi difficoltà economiche potrebbero provocare nuove rivolte in Iran e indebolire il regime. E questo è nell’interesse d Washington, oltre che di Israele.
Putin propone la Russia come mediatore neutrale. È credibile?
L’Iran ha rafforzato i legami con Mosca, soprattutto dopo aver fornito armi per la guerra in Ucraina. Hanno firmato un accordo strategico ventennale, che include cooperazione militare e nucleare e un impegno reciproco a non aiutare un aggressore in caso di attacco.
I conflitti in Ucraina e tra Iran e Israele sono connessi?
Gli Usa rivali di Mosca ma Trump vuole trattare con Putin per porre fine alla guerra in Ucraina. I legami tra Iran e Russia complicano le azioni americane contro Teheran. Mosca può aiutare l’Iran a prevenire o gestire meglio un attacco statunitense.