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Le suore fuggite dall’ospizio scrivono al Vaticano: “Rimuovete nostro superiore, ha violato diritto canonico”

Le suore 80enni che hanno occupato il convento di Goldenstein, in Austria, dopo essere fuggite dall’ospizio hanno scritto al Vaticano chiedendo la rimozione del loro superiore. Le tre lo accusano di averle trasferite contro la loro volontà e di aver violato il diritto canonico. Attesa la decisione della Santa Sede.
A cura di Eleonora Panseri
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Le tre suore fuggite dall’ospizio.
Le tre suore fuggite dall’ospizio.

Continua la battaglia delle tre suore agostiniane, le 80enni Bernadette, Regina e Rita, fuggite a settembre da una casa di riposo in Austria per rientrare, con l'aiuto di un fabbro e contro il volere della Chiesa, nel convento di Goldenstein, abbandonato da anni.

Come ricostruiscono i quotidiani esteri, il superiore delle suore, il prevosto Markus Grasl, ha chiesto alle religiose di ritirarsi dalla scena pubblica ma le tre hanno rifiutano e inviato un duro esposto al Vaticano.

Nel documento, visionato dall’agenzia tedesca Kna, accusano Grasl di violazioni del diritto canonico e chiedono la sua rimozione. Tra le tre suore "ribelli" e il loro superiore è in corso un acceso conflitto e la vicenda è seguita su Instagram da più di 200milapersone.

Grasl era stato nominato da Roma nel 2022 perché la comunità era troppo piccola per autogestirsi. "Sebbene la sua nomina all'epoca corrispondesse ai nostri desideri, questi si sono rivelati un errore", scrivono le tre suore.

"Rifiuta ogni comunicazione diretta con noi e usa esclusivamente i media", si legge ancora. "Invece, contro la nostra volontà, contrariamente alle sue stesse assicurazioni e in violazione della legge statale, ci ha espulse dal nostro convento e ci ha ricoverate in una casa di cura".

In Austria il caso è esploso quando le tre suore, dopo il ritorno a Goldenstein, sono finite al centro di una grande esposizione mediatica, anche grazie all'uso del profilo Instagram seguitissimo.

Grasl ha proposto loro di restare nel convento “fino a nuovo ordine”, ma a condizioni stringenti: vita ritirata, stop ai social, rinuncia alle cause legali e al proprio avvocato.

Le religiose hanno respinto l’offerta e Grasl ha quindi rimesso la decisione a Roma: “La questione non è più nelle mie mani”, ha dichiarato il suo portavoce.

Le suore contestano che il prelato si sia limitato a comunicare via stampa e sostengono di essere state rimosse contro la loro volontà e ricollocate in una casa di riposo alla fine del 2023.

A settembre avevano organizzato il ‘blitz' con la fuga verso il loro convento che hanno, di fatto, occupato. Sul loro futuro ora si attende la decisione del Vaticano. Non è chiaro, al momento, quando questa arriverà.

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